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Tag: Testimonianze

IL SUCCESSO DELLA DIDATTICA: COSTRUIRE RELAZIONI

focus point on  center hands (red shirt) special toned and sun light photo f/x Sono una logopedista, non ho studiato per diventare un' insegnante (ho fatto il Liceo Scientifico), però sono figlia di un'insegnante di scuola elementare, una donna eccezionale che non c'è più già da qualche anno, ma che ha lasciato il segno in tutti i bambini che sono cresciuti insieme a lei. Perchè? Era brava, personalizzava la didattica, utilizzava tanti strumenti diversi per fare lezione (gite, spettacoli, ricerche di gruppo), cercava di capire la storia di ogni bambino. Una cosa però faceva davvero la differenza: creava relazioni. L'ho capito vedendo la testimonianza su TED di Rita F. Pierson, che apparentemente sembra dire cose scontate. Ma non è così. Vi invito a perdere qualche minuto del vostro tempo per farvi coinvolgere dalla forza prorompente di questa EDUCATRICE.

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DANIMARCA A MISURA DI BAMBINO

12 Quest'anno mi sono concessa un viaggio al Nord Europa e precisamente a Copenhagen e dintorni. Ne parlo in questo blog perchè tra le cose che mi hanno affascinato della Danimarca (scenari mozzafiato, le casette a mattoncini o di legno, la pulizia e l'ordine delle città, il design e l'architettura, la cultura) è la massima attenzione all'infanzia. Vi spiego: la prima cosa che salta all'occhio sono gli autobus, grandi, nuovi, con un'ampio spazio per accogliere passeggini e carrozzine, tanto che sono frequentatissimi da giovani mamme (lì le mamme sono giovani perchè il governo aiuta le coppie che hanno figli) con i loro pargoli, anche piccolissimi. Non solo: i bambini di età inferiore ai 12 anni accompagnati da un adulto viaggiano gratuitamente sui mezzi di trasporto pubblico. I bambini fra 12 e 15 anni possono utilizzare biglietti a tariffa ridotta (che costano la metà dei biglietti interi) e due bambini di età inferiore ai 16 anni possono viaggiare con un biglietto a tariffa intera.

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LA PRINCIPESSA BEATRICE: HARRY POTTER LE HA FATTO AMARE LA LETTURA

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Una testimonianza che potrà essere di conforto per giovani dislessici e genitori, che "lottano" per far leggere ai propri figli qualche libro o che cercano di interessarli alla lettura.
La principessa Beatrice,  nipote della Regina Elisabetta, compare in un video, che sarà mostrato domani a Londra, nell'ambito di un festival a favore della lettura per i giovani, in cui ha raccontato come il primo romanzo della serie di Harry Potter (H.P. e la Pietra Filosofale) abbia instillato in lei l'amore per la lettura.
Nel messaggio, la ventiquattrenne legge un estratto di quattro minuti del romanzo, in cui Harry entra nella grande sala della sua scuola di Hogwarts, per la prima volta.

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EASY: IL DIARIO SCOLASTICO PER I DISLESSICI

diario-dsa-easy Oggi vi presento una novità assoluta: il Diario Scolastico Easy per facilitare la lettura dei giorni, la scrittura dei compiti, la memoria dei materiali e per organizzare le verifiche di ogni settimana. Ho chiesto alla sua creatrice, Manuela Giani, dislessica e mamma di due bambine dislessiche, di raccontarci come è nato Easy.

Quando si parla di Disturbi Specifici di Apprendimento si pensa a tante cose: alla scrittura, alla lettura, ai calcoli. Chi mai penserebbe alla difficoltà nell’utilizzo del diario. Per me invece è stato fin dai primi tempi il più grande scoglio da dover superare. Seguivo come potevo la mia prima figlia a casa, cercando di farle da madre, psicologa, insegnante ma avevo un grandissimo limite: non sapevo mai cosa mia figlia dovesse studiare o quali fossero i compiti da fare perché per lei era davvero una grande difficoltà organizzare il diario e scrivere le consegne. Naturalmente anche questa difficoltà era vista dalle insegnanti come un sintomo di poca voglia, di poco interesse e di poca maturità da parte di mia figlia e piovevano i brutti voti e le note perché spesso non faceva i compiti o non era preparata.

Negli anni le ho provate tutte: ho chiesto agli insegnanti di controllare che scrivesse i compiti e le verifiche assegnate, ho chiesto di mettere un compagno che potesse controllarla, ho provato in tutti i modi ad agevolare mia figlia nell’uso del diario con messaggi scritti con l’evidenziatore, post-it, segnalibri. L’ultimo tentativo è stato quello di chiedere di avere la fotocopia giornaliera del diario di classe, cosa che ha risolto solo in parte il problema, in quanto ci trovavamo il giorno prima a sapere delle verifiche e si sa che per i dsa ci vuole tempo per prepararsi e studiare. Ogni anno la ricerca di un diario adatto alle esigenze della mia figlia più grande e a seguire anche della più piccola, anche se con meno difficoltà della sorella maggiore, diventava un calvario, soprattutto perché gli unici che potevano essere adatti avevano una grafica che non piaceva alle ragazze o comunque c’era sempre qualcosa che mancava. L’ideale sarebbero state le agende, che però andavano da gennaio a dicembre e quindi sarebbe stato necessario comprarne due all’anno. Circa 3 anni fa ho cominciato a pensare che forse potevo pensarci io a creare un diario scolastico strutturato in maniera semplice, che potesse aiutare con colori e accortezze le mie figlie, ma anche gli altri ragazzi per evitare che dimenticassero di scrivere compiti e interrogazioni.

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DEVO SOLO ATTREZZARMI: VITTORIA E FILIPPO SI RACCONTANO

"Siamo due ragazzi dislessici di 18 e 19 anni con due esperienze piuttosto differenti. Ci chiamiamo Vittoria e Filippo, veniamo entrambi da un liceo scientifico e, dopo molte difficoltà, siamo arrivati in fondo al nostro percorso scolastico. Abbiamo deciso di raccontare la nostra esperienza perché crediamo sia utile conoscere la diretta esperienza di chi, come noi, ha vissuto sulla propria pelle l’essere un alunno DSA nella scuola italiana d’oggi. Per farlo, abbiamo scelto di raccontare l’uno l’esperienza dell’altro."

Queste sono le parole di Vittoria Hayun e Filippo Gerli di Firenze, che hanno deciso di raccontare la loro storia in un libro-diario: Devo Solo Attrezzarmi (ovvero DSA!) e in questo articolo su La ricerca. Uno spaccato di vita quotidiana di due adolescenti, con le liti fra i fratelli e le incomprensioni a scuola e in famiglia, amori difficili e rapporti complicati con amici e compagni di scuola... fino a quando Irene e Marco, i due protagonisti, si incontrano...

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GRANDE PUBBLICO PER HENRY WINKLER E IL SUO LIBRO

C_2_fotogallery_1020882__ImageGallery__imageGalleryItem_1_image Henry Winkler è stato circondato da Stampa e fans nel suo viaggio in Italia per presentare il libro appena pubblicato dalle Edizioni Uovonero: Hank Zipzer e le cascate del Niagara. "Io e Lin Oliver ci sediamo nel suo studio e parliamo delle vicende che sono accadute nella mia vita, nella vita dei nostri figli, o semplicemente di idee che escono dalla nostra immaginazione. E se ci fanno ridere entrambi, queste storie diventano avventure di Hank." Così Henry Winkler spiega come nascono le storie di Hank Zipzer, fortunata serie di libri che hanno come protagonista un bambino dislessico. Ad esempio, questo è un brano in cui Hank è costretto, dalla sua grigia insegnante signorina Adolf, a scrivere un tema di cinque paragrafi sulle vacanze appena trascorse:

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UNA PETIZIONE A SOSTEGNO DELLA LIS

Un gruppo di ragazzi, tutti sotto i trenta anni, sordi, si sono incontrati grazie a Radio Kaos ItaLis, ed è nata un’idea che potrebbe sembrare paradossale: creare un progetto radiofonico per promuovere l’integrazione tra sordi e udenti. E ci siamo riusciti, dimostrando a noi stessi che le barriere all’integrazione possono essere superate. Purtroppo però c’è un muro che non riusciamo ad abbattere: la nostra lingua, la Lingua dei Segni italiana (LIS), non è riconosciuta ufficialmente nel nostro Paese.

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LA TESTIMONIANZA DI RUGERIA

Ricordate Rugeria Gallizzi? L'ho contattata su Facebook per conoscerla e chiedere di dare una sua testimonianza come bambina e adolescente dislessica, ora giovane studente di psicologia: Non è stato facile soprattutto all'inizio! Sono stata considerata spesso dalle mie maestre come una vagabonda, una ragazza svogliata! Studiavo tantissimo per riuscire a…

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LA ERICKSON CREA UNA APP PER PICCOLISSIMI

E' nata la prima App della Erickson: Alla festa con Tina Talpina, un gioco educativo divertente e allegro per allenare e  stimolare le competenze alla base dei processi di apprendimento. I piccoli giocatori, coinvolti all’interno di un divertente contesto motivazionale, sviluppano e potenziano abilità di percezione e attenzione visuo-spaziale, localizzazione di figure nello spazio, coordinazione, destrezza e rapidità di movimento. L’applicazione contiene tre macro aree, suddivise in tre diverse attività graduate su livelli di difficoltà crescente.

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