Quando si parla di Disturbi Specifici di Apprendimento si pensa a tante cose: alla scrittura, alla lettura, ai calcoli. Chi mai penserebbe alla difficoltà nell’utilizzo del diario. Per me invece è stato fin dai primi tempi il più grande scoglio da dover superare. Seguivo come potevo la mia prima figlia a casa, cercando di farle da madre, psicologa, insegnante ma avevo un grandissimo limite: non sapevo mai cosa mia figlia dovesse studiare o quali fossero i compiti da fare perché per lei era davvero una grande difficoltà organizzare il diario e scrivere le consegne. Naturalmente anche questa difficoltà era vista dalle insegnanti come un sintomo di poca voglia, di poco interesse e di poca maturità da parte di mia figlia e piovevano i brutti voti e le note perché spesso non faceva i compiti o non era preparata.
Negli anni le ho provate tutte: ho chiesto agli insegnanti di controllare che scrivesse i compiti e le verifiche assegnate, ho chiesto di mettere un compagno che potesse controllarla, ho provato in tutti i modi ad agevolare mia figlia nell’uso del diario con messaggi scritti con l’evidenziatore, post-it, segnalibri. L’ultimo tentativo è stato quello di chiedere di avere la fotocopia giornaliera del diario di classe, cosa che ha risolto solo in parte il problema, in quanto ci trovavamo il giorno prima a sapere delle verifiche e si sa che per i dsa ci vuole tempo per prepararsi e studiare. Ogni anno la ricerca di un diario adatto alle esigenze della mia figlia più grande e a seguire anche della più piccola, anche se con meno difficoltà della sorella maggiore, diventava un calvario, soprattutto perché gli unici che potevano essere adatti avevano una grafica che non piaceva alle ragazze o comunque c’era sempre qualcosa che mancava. L’ideale sarebbero state le agende, che però andavano da gennaio a dicembre e quindi sarebbe stato necessario comprarne due all’anno. Circa 3 anni fa ho cominciato a pensare che forse potevo pensarci io a creare un diario scolastico strutturato in maniera semplice, che potesse aiutare con colori e accortezze le mie figlie, ma anche gli altri ragazzi per evitare che dimenticassero di scrivere compiti e interrogazioni.
"Siamo due ragazzi dislessici di 18 e 19 anni con due esperienze piuttosto differenti. Ci chiamiamo Vittoria e Filippo, veniamo entrambi da un liceo scientifico e, dopo molte difficoltà, siamo arrivati in fondo al nostro percorso scolastico. Abbiamo deciso di raccontare la nostra esperienza perché crediamo sia utile conoscere la diretta esperienza di chi, come noi, ha vissuto sulla propria pelle l’essere un alunno DSA nella scuola italiana d’oggi. Per farlo, abbiamo scelto di raccontare l’uno l’esperienza dell’altro."
Queste sono le parole di Vittoria Hayun e Filippo Gerli di Firenze, che hanno deciso di raccontare la loro storia in un libro-diario: Devo Solo Attrezzarmi (ovvero DSA!) e in questo articolo su La ricerca. Uno spaccato di vita quotidiana di due adolescenti, con le liti fra i fratelli e le incomprensioni a scuola e in famiglia, amori difficili e rapporti complicati con amici e compagni di scuola... fino a quando Irene e Marco, i due protagonisti, si incontrano...