di Paola Alagia
La dimensione ludica e la narrazione di storie, in gergo "storytelling", che siano favole o racconti, sono due approcci didattici insostituibili per l'insegnamento della lingua inglese a studenti con problemi di dislessia. Non senza, però, una buona predisposizione da parte dei maestri a stabilire un canale di comunicazione con i singoli interlocutori.
"Se la lingua è viva, e indubbiamente lo è, il suo primo scopo è quello della comunicazione, non importa se essa avviene soltanto o soprattutto nella forma orale. L'importante è attivare un canale che ci consenta di essere capiti da un interlocutore e di capirlo a nostra volta". Proprio da questa premessa è scaturito il lavoro di Claudia e Rossana Gabrieli in "Dyslexia. What is it?", uno studio ad hoc sull'insegnamento della lingua inglese ad allievi dislessici.
Vi riporto parte di un articolo trovato su Bambino Naturale della psicologa Federica Mazzoli, riguardante gli strumenti compensativi e dispensativi e l'autostima del bambino dislessico.
La storia di Mirko, pubblicata dalla sua mamma su facebook... per non dimenticare la fatica che fanno i nostri ragazzi a scuola!
Mia mamma mi ha chiesto di raccontare quelle che sono state, e sono ancora, le mie sensazioni, ciò che provavo e talvolta provo ancora; ho detto NO! Mai racconterò a nessuno ciò che ho dentro, ciò che mi ha fatto soffrire; come posso esprimerele in una forma che ripugno? Ma poi capisco che è il mezzo con cui si deve comunicare e allora SCRIVERO'!
E se provassimo a calmare un bambino turbolento o una classe stanca con un semplice esercizio di respirazione? E' quello che propone Jim Gillen, insegnante di yoga che scrive su Yoga in my school .
Come? Con una sfera di Hoberman, quelle sfere che si trovano nei negozi di giocattoli, multicolori, che…
Esiste un giornalismo fatto da persone che si documentano, ascoltano i testimoni, valutano e, infine, scrivono a ragion veduta. Un giornalismo fatto senza preconcetti, partendo dal basso, senza tener conto della bandiera di turno.
E poi ci sono giornalisti come quello che ha scritto sul Giornale l'articolo riguardante la legge sulla dislessia.
Questo è ciò che scrive costui: "Anche un caprone in matematica ha una possibilità in più"..."Non più somari ma malati"...
Un'offesa gravissima per i nostri ragazzi dislessici! E' come chiamare un paraplegico “storpio”!
Una novità per quanto riguarda i libri scolastici. Avevo già riportato i consigli di come risparmiare sui libri.
Ed ecco ciò che avviene in alcune scuole superiori italiane.