Tratto dal discorso di Mary Hickcox, sostenitrice dell'homeschooling, madre di tre bambini (11, 7 e 3 anni).
...I nostri bambini sono infelici. Infelici, oberati dal troppo lavoro e senza imparare quello di cui hanno bisogno per avere successo. La prima cosa che deve cambiare è il modo in cui definiamo la parola successo. La sentiamo usata continuamente come una misura di come se la cavano i bambini nella vita. E se invece il modo in cui abbiamo definito il successo fosse del tutto sbagliato? Su cosa ci dovremmo focalizzare come genitori? La felicita è mai sul tavolo quando si discute di successo?
Conoscete il termine Homeschooling? In Italiano può essere anche tradotto con "scuola paterna, scuola familiare, scuola di casa".
Questi sono termini poco diffusi in Italia, perché infatti sono poche le famiglie che conoscono e si avvalgono della possibilità di fare scuola in casa.
Vi consiglio un libro uscito in estate: La scoperta del bambino di Maria Montessori, molto importante per chi vuole conoscere il metodo della celebre dottoressa e pedagogista. Centrali sono anche il tema della formazione dell'insegnante e la polemica contro i pregiudizi che pesano sullo sviluppo della mente infantile.
Il metodo montessoriano si basa…
Dall'interessantissimo blog La pappa dolce un post sulla matematica montessoriana. Ne ho estratto un brano...
Perché così tanti bambini provano antipatia per la matematica?
Perché la trovano noiosa come un raffreddore, con tutti i suoi simboli astratti.
di Paola Alagia
La dimensione ludica e la narrazione di storie, in gergo "storytelling", che siano favole o racconti, sono due approcci didattici insostituibili per l'insegnamento della lingua inglese a studenti con problemi di dislessia. Non senza, però, una buona predisposizione da parte dei maestri a stabilire un canale di comunicazione con i singoli interlocutori.
"Se la lingua è viva, e indubbiamente lo è, il suo primo scopo è quello della comunicazione, non importa se essa avviene soltanto o soprattutto nella forma orale. L'importante è attivare un canale che ci consenta di essere capiti da un interlocutore e di capirlo a nostra volta". Proprio da questa premessa è scaturito il lavoro di Claudia e Rossana Gabrieli in "Dyslexia. What is it?", uno studio ad hoc sull'insegnamento della lingua inglese ad allievi dislessici.