Come mi è capitato anche in passato, mi chiedo come mai nelle nazioni in via di sviluppo siano più attenti all'apprendimento dei ragazzi. Forse proprio perchè sono ancora realtà "giovani" e, quindi, più aperte. Così come abbiamo visto tutti nel film indiano che è diventato il simbolo della dislessia: Stelle sulla Terra.
Ma vengo alla…
E' uscito a marzo il libro Benvenuti a Grammaland di Massimo Birattari. Sottotitolo: come entrare nel tunnel dell'orrore della grammatica e uscirne vivi (e contenti).
I due protagonisti, i fratelli Clara e Luca, fanno i compiti con un occhio a Facebook e uno al telefonino. Spediti dai genitori per una settimana a Grammaland, un singolare parco dei divertimenti, imparano a evitare i trabocchetti della grammatica.
Come sarebbe bello se a scuola facessero studiare, e magari disegnare, non solo i modelli classici che sono alla base della nostra civiltà, dall'arte greca fino al Rinascimento, ma anche le forme di altre culture: arte aborigena australiana, tessuti islamici, paesaggi cinesi, statue lignee della Nigeria, ceste di bambù giapponesi, tanto per fare qualche esempio a caso.
Sto leggendo il libro dello psicoterapeuta e filosofo Piero Ferrucci La Bellezza e l'anima. Come l'esperienza del bello cambia la nostra vita.
Lo sapevate che la bellezza oltre a contenere e trasmettere conoscenza, la facilità? E sapete che il sistema scolastico migliore è quello ungherese, dove insegnano la musica col metodo Kodàly?
Leggo l'articolo di Maria Novella De Luca:
Daniela Del Boca e Silvia Pasqua, docenti di Economia Politica all´università di Torino, hanno messo a confronto diverse fonti statistiche, ma in particolare i risultati degli ultimi test Invalsi (ossia sul livello di preparazione) per la seconda e la quinta elementare nell´anno 2009/10, ciò che emerge in modo netto è la maggiore preparazione sia in italiano che in matematica dei bambini che nella prima infanzia avevano frequentato un asilo nido.
E' veramente desolante sapere che un Paese di artisti, come il nostro, è agli ultimi posti nella graduatoria dell'insegnamento della musica, non solo in Europa ma anche nel resto del mondo.
Soprattutto se si pensa alle decine (o centinaia?) di studi relativi alle correlazioni tra musica e linguaggio, apprendimento, intelligenza e molto altro...
Nello studio della dottoressa Helen Neville, presentato a Firenze all'8° Congresso Mondiale dell'International Brain Research Organization, sono stati coinvolti 141 bimbi con meno di sei anni e i loro genitori, scegliendoli in famiglie di basso livello socioeconomico.