Oggi vorrei cominciare a proporre una serie di articoli riportanti vari stralci tratti dalle Linee Guida stabilite dal Decreto attuativo della legge 170 sulla dislessia.
Parto dal mettere in evidenza il capitolo 4 paragrafo 4 sulla Didattica per le lingue straniere:
In onore del grande scrittore americano, Mark Twain, Google dedica oggi il Doodle in homepage. Si crede che Twain fosse dislessico perchè ebbe problemi scolastici tali da fargli abbandonare la scuola, a quel tempo privata. Per cui Mark imparò a leggere e scrivere a casa, grazie alla mamma e riuscì a farsi una cultura in biblioteca, leggendo tantissimo.
Prendo spunto da questo scrittore americano per parlarvi di un altro grande scrittore dislessico vivente: John Irving.
Oggi nella pagina delle Testimonianze ho trovato questo commento che ho deciso di pubblicare. E' la storia di una ragazza dislessica, ora 24enne.
Mi è sembrato importante perchè, come ben conclude la sua lunga testimonianza, si capisca che la dislessia non condiziona solo gli apprendimenti scolastici, soprattutto quando si "incontra gente ignorante", come dice lei…
Tratto dal libro: La meditazione nel percorso educativo.
Educare non è soltanto portare il bambino al rispetto dell’altro e fargli acquisire conoscenze e competenze. Educare è prioritariamente portarlo al centro di sé, è farlo emergere a tutto campo mettendolo a contatto non soltanto con la sfera intellettiva ma anche con quella corporea, emotiva e spirituale.
Carl Honorè ha scritto due libri, entrambi tradotti in decine di lingue: ...E vinse la Tartaruga e Genitori slow. Entrambi sono una riflessione su uno stile di vita più umano, più vero.
Un'interessante intervista all'autore è apparse sulla rivista francese Silence, qualche mese fa, dedicando un numero dedicato a L'éducation lente. Il sottotitolo del libro in italiano è: Educare senza stress con la filosofia della lentezza.
Ne riporto il pezzo finale che mi è piaciuto particolarmente. L'intervista intera la trovate qui.
Guardate questo originalissimo video fatto da un giovane dislessico: a modo suo ci spiega come si è sentito a scuola e il rapporto con i suoi compagni, la voglia di dimostrare la sua intelligenza e il saper fare oltre il saper leggere e scrivere.