Dopo l'articolo che ho scritto giorni fa a proposito della mia indignazione per quello che era accaduto in una scuola della mia città, ho ricevuto tanti commenti e messaggi su Facebook, purtroppo unicamente di mamme che si sfogavano delle loro vicende personali, molto simili a quelle da me raccontate.
Ciononostante bisogna che l'atteggiamento di fondo, nei confronti della scuola, rimanga positivo, altrimenti non si andrà da nessuna parte. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità e non scaricarle sugli altri.
Ed è con questo spirito che concludo le mie riflessioni sulle Linee Guida relative alla legge 170, riportando il brano riguardante La dimensione relazionale, con chiari riferimenti alle misure dispensative e compensative.
Il giorno 11 aprile alle ore 15.30 presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi della Basilicata si terrà la manifestazione 'MI CHIAMO LEONARDO E SONO DISLESSICO' - INCONTRO-DIBATTITO SUI MECCANISMI DELL'APPRENDIMENTO. All'incontro parteciperà anche il neurospicologo Angelini e il ministro dell'Istruzione Rossi-Doria.
Un'occasione per parlare di dislessia negli adulti e per fare il punto della situazione nella regione Basilicata. Con l'obiettivo di individuare eventuali DSA, con l'aiuto dell'AID (Associazione Italiana Dislessia) è stato predisposto un questionario di autovalutazione, composto da 20 semplici domande a cui rispondere “Sì” o “No”. In base al punteggio conseguito, così come descritto in calce al questionario, ciascuno può autonomamente avere un indicatore di eventuali disturbi dell'apprendimento, in maniera assolutamente anonima e protetta. Successivamente, e solo a fini statistici, è possibile rimettere il questionario compilato nelle apposite urne predisposte nelle Segreterie di ogni Facoltà.
Per trattare il tema della dislessia nell'adulto, e soprattutto per intavolare un dibattito con gli studenti e i docenti dell'Ateneo, raccogliendo spunti e problematiche.
A tal proposito riporto uno stralcio di un articolo apparso qualche anno fa sulla rivista Dislessia per capire bene come evolve la dislessia nei giovani adulti.
Dopo aver letto questo post scritto da mamma Catia nel suo blog La scuola di Matilde, ho visto che a distanza di tempo diverse mamme hanno replicato sull'argomento Metodi compensativi e dispensativi.
Sono d'accordo con loro che al bambino dislessico va data l'oportunità di imparare nei modi e con le strategie a lui (o lei) più congeniali, che compensare e/o dispensare non va fatto in modo uniforme, ma personalizzando sempre il percorso didattico a lui (o lei) dedicato.
Negare, quindi, che un bambino dislessico possa aver bisogno dei metodi compensativi e dispensativi significa negare il problema, ed è grave se ciò avviene da parte della scuola. Se avviene da parte della famiglia significa, allora, che va aiutata a capire e ad accettare le diffirenze e le caratteristiche proprie dell'apprendimento di un bambino dislessico.
Tali metodi, per chi non lo sa ancora, sono sanciti anche dalle Linee Guida della Legge 170, così come vi riporto in seguito.
L'esperienza di un blog è molto arricchente ed ha mille sfaccettature, per questo lo consiglio come strumento da usare a scuola con i ragazzi.
Aprire un blog non è difficile, è gratuito e permette di educare all’alfabetizzazione della videoscrittura, alla gestione del blog e ai metodi più efficaci di ricerca in internet dei contenuti. …
Aprile mese senza voti. Per la promozione di una relazione didattica rispettosa della sensibilità dei bambini e delle bambine, per una valutazione plurale, creativa e multiforme che valorizzi le potenzialità e non schiacci sulle capacità, che sia stimolo alla crescita e non educazione alla competitività.
Secondo un’indagine americana di qualche anno fa è emerso che il cervello dei bambini è diverso da quello delle loro coetanee. In realtà le diversità evidenziate da questi ricercatori sono poche e non condizionano né compromettono l’apprendimento.
Eppure in diversi Paesi sono in aumento le classi separate.
Potete leggere l'articolo per intero qui.
Vi consiglio di vedere…