I BES, questi sconosciuti! Chi sono gli alunni con Bisogni Educativi Speciali? Quelli con disturbi evolutivi specifici, alunni con svantaggio socio-culturale nonché alunni stranieri, quelli che non hanno una diagnosi specifica ma che hanno comunque una difficoltà di apprendimento.
A tal proposito, vi presento un lavoro che dovrebbero leggere e mettere in pratica tutti i docenti di ogni ordine e grado: il libro delle amiche Annapaola Capuano, Francesca Storace e Luciana Ventriglia dal titolo BES e DSA: la scuola di qualità per tutti.
Una cosa che viene sempre poco considerata è che a scuola nessuno ci ha insegnato come si studia. Si è dato per scontato (spesso succede ancora oggi!) che un bambino o un ragazzo debba sapere già come si fa. E' così? No, perchè imparare a studiare è un'attività a parte che dovrebbe fare appello, innanzitutto, alle modalità in cui funziona il nostro cervello riguardo ad attenzione e memoria, ad esempio. Quindi chi insegna dovrebbe avere un quadro chiaro dei diversi tipi di intelligenza presenti fra i suoi alunni, prima di far capire come studiare un certo argomento.
Facile? Per niente, ma dovrebbe essere questa la base di ogni apprendimento.
Siete dei docenti e volete rendere la vostra lezione appassionante? Volete venire incontro ai ragazzi dislessici o con difficoltà di apprendimento? Allora seguite questo consiglio (di cui ho parlato anche nella Mini Guida per i DSA che ho realizzato per la Casa Editrice Pearson):
consegnate ai ragazzi prima della lezione un foglio di domande dove ogni domanda è pensata perché la risposta sia uno dei punti chiave.
Perché domande e non un elenco di punti? Perché una domanda crea curiosità e un possibile spazio per la risposta, da ricercare nella vostra lezione. Paradossalmente poi potrebbero essere loro a stimolare, chiedendo di rispondere a tutte le domande indicate.
E' apparso l'11 ottobre su Corriere.it Scuola un dossier dal titolo: DISLESSIA. NON SI CURA MA SI CORREGGE.
A parte alcune imprecisioni nell'articolo che ha il titolo omonimo e delle notizie davvero improbabili (per non dire altro!!!) nell'articolo Le dislessie "minori", vale le pena leggere la testimonianza di Enrico Riva, un quarantenne italiano che vive e…
Come qualcuno che mi conosce bene ricorda, fino all'apertura di questo blog, circa 4 anni fa, ero moderatrice del Forum Dislessia Online, una grande opportunità che mi fu data dalla sua fondatrice, Gloria Castelli. E' grazie anche a quella esperienza che ho capito tante cose che, in quel momento, alle prese con due figli dislessici, mi sono state di grande aiuto. Con questo articolo voglio rilanciare il Forum, con la speranza che possa essere ancora di aiuto per tanti genitori. Lo faccio anche riportando parte di una lettera "fac-simile" scritta da un professore, Mat, utente del Forum, che può risultare utile per interfacciarsi con la scuola quando questa fa orecchie da mercanti con la scusa che ancora non ha la certificazione del bambino. Questa lettera da cui prendere spunto, richiama la scuola ai suoi doveri, secondo quanto previsto dalla Circolare sui bambini con Bisogni Educativi Speciali:
Una riflessione utile ad inizio dell'anno scolastico presa dal sito Mamme Acrobate e scritta dall'educatrice Mariapaola Ramaglia. Per un bambino o un adolescente dislessico fare i compiti è un momento di difficoltà aggiunta, perchè il pomeriggio è più stanco e vorrebbe fare altro, perchè dai genitori si vorrebbe solo affetto e sostegno, perchè il figlio non deve mai dubitare della stima e dell’affetto incondizionato dei suoi cari, anche quando non riesce ad avere i risultati che ci si aspetterebbe da lui.
Ecco perchè ho selezionato quelle indicazioni che ho ritenuto più consone alla situazione del dislessico.