Sto leggendo il libro dello psicoterapeuta e filosofo Piero Ferrucci La Bellezza e l'anima. Come l'esperienza del bello cambia la nostra vita.
Lo sapevate che la bellezza oltre a contenere e trasmettere conoscenza, la facilità? E sapete che il sistema scolastico migliore è quello ungherese, dove insegnano la musica col metodo Kodàly?
Leggo l'articolo di Maria Novella De Luca:
Daniela Del Boca e Silvia Pasqua, docenti di Economia Politica all´università di Torino, hanno messo a confronto diverse fonti statistiche, ma in particolare i risultati degli ultimi test Invalsi (ossia sul livello di preparazione) per la seconda e la quinta elementare nell´anno 2009/10, ciò che emerge in modo netto è la maggiore preparazione sia in italiano che in matematica dei bambini che nella prima infanzia avevano frequentato un asilo nido.
I bambini hanno bisogno del contatto con la natura per apprendere.
Come scrive Pia Pera nel libro Giardino&Orto Terapia. Coltivando la terra si coltiva anche la felicità:
L'orto è un grande maestro. Insegna come coltivare, prima di tutto, come seminare, innaffiare, zappettare, portare a maturazione e raccogliere, e poi, come notano le maestre, è una bella occasione di imparare sul campo tante altre cose, dalla botanica alla storia alla geometria. Coltivare un orto a scuola è considerato anche un modo di valorizzare il gusto, far conoscere sapori ignoti a chi si ciba soltanto di certo plasticoso cibo della grande distribuzione.
Mi rammarico sempre quando vedo dei bei film riguardanti argomenti dei quali sarebbe bene saperne di più, non essere distribuiti ad ampio raggio. E' quello che è accaduto anche a Ben X, il film che ho visto l'altra sera a casa. Il motivo per cui l'ho visto è stato il fatto che avevo letto trattasse…
Oziando si impara. Questo asserisce Tom Hodgkinson, autore anche de L'Ozio come stile di vita.
Esiste una terapia tanto semplice quanto sovversiva contro le nevrosi dell’educazione contemporanea: l’ozio dei genitori.
Un articolo scritto su Scuola&Dintorni da Umberto Tenuta:
Sembra consolidata la convinzione che la frequenza della scuola costituisca un obbligo ineludibile, un obbligo che non ha bisogno di alcuna motivazione per richiederne l’osservanza.
L'importanza del gioco con le mani ha una base neurofisiologica; infatti, la mano occupa sulla corteccia cerebrale l'area più estesa di ogni altra parte del corpo: ogni dito della mano è posto in relazione a un'ansa del cervello.
Mi è stato consigliato il libro Proust e il Calamaro. Storia e Scienza del Cervello che legge. In attesa di leggerlo vi spiego di cosa si tratta... L'autrice, Maryanne Wolf è una nota neuroscienziata cognitivista. Studiosa della lettura, e in particolare della dislessia. Nel suo libro spiega che la lettura non è un'attitudine naturale dell'uomo, ma una sua invenzione, forse la più geniale, che risale a 6000 anni fa in Mesopotamia, con la scrittura cuneiforme dei Sumeri.
Per capire concetti astratti come la matematica e la lettura dobbiamo vivere esperienze reali, che coinvolgano l'intero corpo e che siano capaci di creare un contesto entro il quale calarci. La natura e le esperienze concrete fanno sorgere domande e curiosità, tanto da motivare chi impara a cercare e a comprendere ad un livello più…
Leggendo il libro Risvegliare il cuore bambino trovo la conferma che una scuola è possibile e necessaria. Possiamo farne a meno di una scuola che si basa solo sull'informazione, competitiva. In un'indagine negli USA emerge che
Sto ultimando la lettura del libro di Carla Hannaford Risvegliare il cuore bambino. Non sempre sono perfettamente d'accordo col suo modo di vedere le cose, ma mi ha dato la possibilità di avere tante informazioni. Per esempio ho conosciuto l'esistenza della "Scuola materna del bosco" in Danimarca e in Germania. Cercando in rete vi ho trovato molto poco in lingua italiana. Quello che vi riporto è preso dal sito dell' Associazione Manes. Io ne ho parlato anche qui.
Dopo l'articolo scritto sul mio blog per richiamare le riflessioni argute di Anselmo Cioffi, il papà dislessico presidente dell' Associazione L'acuilone, anche un altro amico, sensibile all'argomento dislessia, ha dato il suo contributo alla discussione attraverso il suo blog.
Parlo di Paolo Beneventi che su Bambini Oggi il 29 aprile ha scritto un articolo dal titolo: Curare la scuola con la dislessia?