Gran brutta storia quella che sta accadendo nella mia città, Potenza. La storia riguarda un ragazzino dislessico che conosco personalmente. Una vicenda che non so se sia da addebitare solo alla non conoscenza del problema da parte della scuola o anche alla malafede generale.
Chi di voi ha mai sentito parlare di "Bambini Indaco"? Non me ne voglia chi è rigidamente legato alla scienza ufficiale se ne parlo anche qui nel mio blog.
Durante un convegno, qualche anno fa, ascoltai questa cosa che ora vi racconto e che mi colpì tantissimo.
Lo studio che vi riporto è una dimostrazione di come le aspettative influiscono fortemente sul comportamento delle persone, in positivo o in negativo. Leggete qui:
Un nuovo anno è cominciato, tante cose sono passate con il vecchio. Sono giorni in cui tiro qualche somma e sono più propensa alla riflessione.
In particolare, negli ultimi giorni dell'anno, ho avuto modo di capire ancora una volta, quanto sia importante che le persone che lavorano con i bambini e i ragazzi adolescenti siano persone…
Come promesso qui, continuo a riportare dei brani tratti dalle Linee Guida della Legge 170 sulla dislessia, dove si parla di didattica individualizzata e didattica personalizzata.
Un libro uscito in America quest'anno: The Dyslexic Advantage di Fernette and Brock Eide.
Nel libro si delineano quattro profili di maggiore forza, e fondamentalmente ognuno di questi profili riflette un modo diverso ma correlato, in cui i cervelli dislessici sono particolarmente bravi a mettere insieme grandi immagini, o guardando un contesto più ampio, o immaginando come i processi si svolgono nel corso del tempo.
Tratto dal libro: La meditazione nel percorso educativo.
Educare non è soltanto portare il bambino al rispetto dell’altro e fargli acquisire conoscenze e competenze. Educare è prioritariamente portarlo al centro di sé, è farlo emergere a tutto campo mettendolo a contatto non soltanto con la sfera intellettiva ma anche con quella corporea, emotiva e spirituale.
Carl Honorè ha scritto due libri, entrambi tradotti in decine di lingue: ...E vinse la Tartaruga e Genitori slow. Entrambi sono una riflessione su uno stile di vita più umano, più vero.
Un'interessante intervista all'autore è apparse sulla rivista francese Silence, qualche mese fa, dedicando un numero dedicato a L'éducation lente. Il sottotitolo del libro in italiano è: Educare senza stress con la filosofia della lentezza.
Ne riporto il pezzo finale che mi è piaciuto particolarmente. L'intervista intera la trovate qui.
E' appena cominciata la scuola e già per molti bambini sono arrivati i primi mal di pancia e i rifiuti a fare i compiti! E' dura per tutti, ma soprattutto per i bambini dislessici, soprattutto se gli insegnanti non sono disponibili ad un riento soft.
E' per questo che ho trovato utile riportarvi alcuni semplici suggerimenti della psicologa Maria Rita Parsi nel suo Manuale anti-ansia per genitori:
È incredibile come cose che sembrano scontate per chi ha buon senso debbano poi essere validate dalla scienza e diventino delle scoperte dell'altro mondo.
Questo perché il nostro mondo "scientifico" si è chiuso sempre di più, lasciando, spesso, poco spazio alla creatività e al sapere che nasce dalla pratica (pragmatico).
Quindi, quello che sto per…
Come mi è capitato anche in passato, mi chiedo come mai nelle nazioni in via di sviluppo siano più attenti all'apprendimento dei ragazzi. Forse proprio perchè sono ancora realtà "giovani" e, quindi, più aperte. Così come abbiamo visto tutti nel film indiano che è diventato il simbolo della dislessia: Stelle sulla Terra.
Ma vengo alla…
Come sarebbe bello se a scuola facessero studiare, e magari disegnare, non solo i modelli classici che sono alla base della nostra civiltà, dall'arte greca fino al Rinascimento, ma anche le forme di altre culture: arte aborigena australiana, tessuti islamici, paesaggi cinesi, statue lignee della Nigeria, ceste di bambù giapponesi, tanto per fare qualche esempio a caso.