Dopo la laurea di Giusy Spagnolo, affetta da Sindrome di Down, un'altra ragazza si è laureata nei giorni scorsi in Economia a Cassino, come potete leggere qui.
Se pensate che siano casi unici vi sbagliate: infatti nel documento del Sito Sindorme di Down trovate la storia di chi ce l'ha fatta.
Howard Gardner è conosciuto per la sua teoria sulle intelligenze multiple eppure il suo ultimo libro, pubblicato in Italia nel 2007, è altrettanto interessante e merita una lettura approfondita.
Parlo di Cinque chiavi per il futuro in cui Gardner spiega quali siano i cambiamenti nei modi di apprendere, necessari alla nuova società in cui viviamo.
L'educazione speciale è un atto di generosità. E' reciproco scambio di saggezza.
Parole che vanno dritte, aprono un varco, quelle di Aminta Patrizia Infantino nel libro che sto leggendo e che consiglio a tutti i docenti: Alunni Speciali. Apprendere l'inclusione a scuola.
Quante volte mi sono chiesta che senso avesse bocciare un ragazzo in difficoltà, dislessico o no. O meglio: ribocciarlo! Nel periodo estivo mi rifaccio sempre le stesse domande quando vengo a conoscenza, tramite i miei pazienti, di situazioni in cui la scuola ha grosse responsabilità sull'insuccesso di questi ragazzi e si nasconde dietro valutazioni asettiche: Il ragazzo non ha raggiunto gli obiettivi... Ma possibile che gli obiettivi debbano essere rigidamente stabiliti a priori, senza considerare il punto di partenza dello studente, le sue peculiarità di apprendimento, la sua storia personale?
Mentre continuano a girarmi queste e altre domande, leggo l'interessante articolo sul blog amico Dislessia? Io ti conosco dal titolo Il "6 dislessico".
Parlare di sentimenti è sempre complicato, ma se parlare di sentimenti implica una relazione in cui aleggia lo spettro della Sindrome di Asperger, allora diventa tutto più complicato, anzi, complesso.
E' quello che spiega, in modo chiaro e diretto, l'articolo di David Vagni su Spazio Asperger, nella recensione al libro Amore come inverno . Di…
Oggi vi riporto un'altra riflessione del sacerdote Carlo Sacchetti, pubblicata sul sito della sua parrocchia:
"Mi convinco sempre di più che la via dell’uomo passa attraverso la meraviglia.
Pablo Casals violoncellista, compositore e direttore d’orchestra spagnolo affermava: «Siamo capaci di insegnare nelle scuole ai nostri figli qual è la loro vera natura? Dovremmo dire a ciascuno di loro: Lo sai che cosa sei? Sei una meraviglia, sei unico, in tutto il mondo non c’è un altro bambino come te. Nei milioni di anni che sono passati non c’è mai stato un altro bambino come te. E guarda com’è meraviglioso il tuo corpo: le tue gambe, le tue braccia, le tue agili dita, i tuoi movimenti! Forse diventerai un Shakespeare, un Michelangelo, un Beethoven. Sei in grado di fare qualsiasi cosa. Sì, sei una meraviglia. E quando sarai grande, vorresti forse fare del male a un altro che, come te, è una meraviglia?»
Sapevate che nelle scuole Waldorf il sesto anno di vita lo si chiama l’anno del Re? L'ho scoperto nel blog Il mondo di Ru. E' il periodo dei sei anni, che corrisponde, quindi, all'ingresso alla scuola elementare. Una visione che fa del bambino seienne un principe anzi, no, un Re!
I bambini non sono multitasking e averli abituati a fare diverse cose allo stesso tempo, come facciamo noi adulti stressati, non è positivo. Se poi si tratta di studiare con la TV accesa è ancora peggio!
E' quello che emerge da una ricerca presentata in occasione dell’International Communication Association di Phoenix, in Arizona.
Voglio condividere con voi i miei dubbi e le mie riflessioni, sperando che qualcuno mi dia anche qualche idea. Ieri ero in libreria (tanto per cambiare) e ho subito visto due libri il cui argomento poteva essere di interesse per i miei figli (o almeno...). Infatti il piccolo è alle prese con la filosofia a scuola (I Liceo Classico) e il grande con l'economia (I anno di Economia Aziendale). Li ho sfogliati e mi sono sembrati scritti in modo chiaro e con un indice interessante. Poco più di 100 pagine, un formato contenuto... Insomma, mi sembravano dei libri che potessero essere di stimolo per le loro nuove conoscenze. Però il dubbio mi ha assalito: ma se non hanno mai letto un libro per intero? E' finito anche il tempo, ahimè, in cui la sera leggevamo le pagine dei loro libri preferiti. Come fare, allora?
Vi lascio, questo fine settimana, con una riflessione del filosofo Galimberti sui ragazzi, sui nostri figli. Il libro da cui è tratta è L'ospite Inquietante ed è un libro che parla di giovani.
Sin dai primi anni di vita hanno fatto troppa esperienza (televisiva e non) rispetto alla loro capacità di elaborarla. Di loro abbiamo detto: “Come sono intelligenti, noi alla loro età eravamo più stupidi”. E non l’abbiamo detto solo a noi, l’abbiamo detto anche a loro. E loro ci hanno creduto, avviandosi, con la nostra benedizione e il nostro compiacimento, su quella strada ingannevole dove si confonde l’intelligenza con l’impressionabilità, a cui segue una risposta immediata.
Aprile mese senza voti. Per la promozione di una relazione didattica rispettosa della sensibilità dei bambini e delle bambine, per una valutazione plurale, creativa e multiforme che valorizzi le potenzialità e non schiacci sulle capacità, che sia stimolo alla crescita e non educazione alla competitività.
Secondo un’indagine americana di qualche anno fa è emerso che il cervello dei bambini è diverso da quello delle loro coetanee. In realtà le diversità evidenziate da questi ricercatori sono poche e non condizionano né compromettono l’apprendimento.
Eppure in diversi Paesi sono in aumento le classi separate.
Potete leggere l'articolo per intero qui.
Vi consiglio di vedere…