Prima che Edward Gardner, studioso dei processi creativi famoso per la teoria delle intelligenze multiple, esponesse la sua teoria sulla creatività, la maggior parte degli psicologi consideravano la creatività un tratto che gli individui possiedono in misura maggiore o minore, che poteva essere applicato a un qualsiasi contenuto e che poteva essere efficacemente misurato per mezzo di brevi test fatti con carta e matita: prontezza verbale prontezza verbale e associazioni disparate associazioni disparate hanno poco a che fare con ciò che distingue i grandi geni della creatività. Gardner asserisce che al principio di un processo creativo, per un individuo, la cosa più importante è percepire una sintonia emotiva con qualcosa, cioè la creatività scaturirebbe da un’affinità.
In questo libro tante storie, di bambini, adulti, genitori, tutti che hanno avuto a che fare con la dislessia...
...Ma io sono diverso o sono diversi gli altri? Mi chiamo Davide. Al ritorno dal primo giorno di scuola butto via la cartella e dico che non ne voglio più sapere. Il mio ostacolo è la lettura: quando leggo, le sillabe che sono dietro le metto davanti, cambio le parole, ma nonostante tutto capisco il significato del testo. Ogni scusa è buona per evitare quell'ingarbugliare che poco somiglia alla lettura. Un giorno una psichiatra infantile pronuncia la parola dislessia. Non voglio dire a nessuno che sono dislessico, nessuno sa che cosa sia la dislessia. Dalla prima elementare alla prima superiore, ogni mattina, prima di andare a scuola, accuso dolori e coliche addominali: a nulla valgono le medicine calmanti e le visite dal gastroenterologo. Rimango bocciato, ed ecco la svolta.
Il poeta Bruno Tognolini così racconta i suoi laboratori poetici con i bambini...
Ai bambini racconto così.
"I contadini del sud dicono che per gli ulivi ci vogliono cinque esse: Sole, Sale, Sassi, Solco, Scure.
Il Sole del Mediterraneo scalda e fa maturare, il Sale del terreno salmastro addolcisce l'oliva, i Sassi fanno respirare il terreno, il Solco…
ALLA MAESTRA DI PRIMA ELEMENTARE DI BETH
Non conoscevo l'uomo davanti a me questa mattina. Ma ho notato che tutti e due camminavamo un po' più diritti, un po' più orgogliosi, tenendo per mano le nostre figlie. Eravamo orgogliosi ma apprensivi in quella giornata importante. Le nostre bambine cominciavano la prima elementare. Stavamo per consegnarle, almeno per :un certo periodo, a quell'istituzione che chiamiamo scuola.
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1
IL DIRITTO ALL'OZIO
a vivere momenti di tempo non programmato dagli adulti
2
IL DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, i sassi, i rametti
3
IL DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4
IL DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltatore e poter prendere…
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"Perché - si domandava Pinocchio – perché andare per la strada è una brutta cosa, mentre andare a scuola è bene? A me sembra il contrario, pensava; mi sembra che per le strade ci siano tante cose da vedere, mentre a scuola c’è poco spazio e bisogna per forza stare fermi, non fare rumore, con un maestro che è già cambiato tre volte dall’inizio dell’anno" (Canevaro, 1976).