Una notizia degli ultimi giorni molto interessante riguarda il cervello dei neonati. La dottoressa Daniela Perani, che ha coordinato un gruppo di scienziati dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano, è riuscita a fotografare una "rete" di connessioni predisposte per il linguaggio.
Uno dei libri per l'infanzia più simpatici che abbia mai letto: Il Vicario, Cari Voi del famoso scrittore Roald Dahl. Si dice che anche Roald ebbe problemi a scuola tanto è che si crede anche lui sia stato dislessico.
L’ultimo, divertentissimo racconto di Dahl è anche un gesto d’amore: tutti i diritti di questo libro sono devoluti al Dyslexia Institute di Londra, una Fondazione per la cura della dislessia.
E' uscito a marzo il libro Benvenuti a Grammaland di Massimo Birattari. Sottotitolo: come entrare nel tunnel dell'orrore della grammatica e uscirne vivi (e contenti).
I due protagonisti, i fratelli Clara e Luca, fanno i compiti con un occhio a Facebook e uno al telefonino. Spediti dai genitori per una settimana a Grammaland, un singolare parco dei divertimenti, imparano a evitare i trabocchetti della grammatica.
Vi segnalo un utilissimo programma scaricabile da Google Chrome: Speech Recognizer. Con un microfono collegato al computer si può dettargli quello che vogliamo scrivere. Il programma è in inglese ma è in grado di riconoscere in modo sufficientemente preciso anche la lingua italiana.
Tante ninna nanne, anche dette Lullaby in inglese, di diverse tradizioni. Su youtube trovate tantissimi video originali: francese, greca, portoghese, svedese, turca, giapponese e tante altre. Capire la cultura di un popolo attraverso la ninna-nanna lo trovo molto interessante e coinvolgente, soprattutto per i bambini.
Guardate per esempio questo video di una Lullaby dell'isola di…
E' veramente desolante sapere che un Paese di artisti, come il nostro, è agli ultimi posti nella graduatoria dell'insegnamento della musica, non solo in Europa ma anche nel resto del mondo.
Soprattutto se si pensa alle decine (o centinaia?) di studi relativi alle correlazioni tra musica e linguaggio, apprendimento, intelligenza e molto altro...
Nello studio della dottoressa Helen Neville, presentato a Firenze all'8° Congresso Mondiale dell'International Brain Research Organization, sono stati coinvolti 141 bimbi con meno di sei anni e i loro genitori, scegliendoli in famiglie di basso livello socioeconomico.