In un post precedente vi ho già raccontato dell'importanza delle filastrocche nello sviluppo linguistico. Ora vi presento un mio libro che è stato realizzato anche in CD-ROM attraverso il quale, oltre al lavoro linguistico, si può effettuare un potenziamento delle abilità di lettura nelle difficoltà legate ai gruppi consonantici.
Filastrocche sui gruppi consonantici. Giochi…
La lettura a voce alta, nella sua apparente semplicità, contiene molte valenze legate a modelli di comunicazione positivi e affettivi che influiscono in modo rilevante sullo sviluppo emotivo del bambino. Essa è considerata l’attività più importante per la acquisizione delle conoscenze necessarie per il successo nella lettura.
Come sensibilizzare alla balbuzie un gruppo classe?
Come spiegare cosa significa balbettare con linguaggio semplice e nel contempo appropriato?
Come aiutare un bimbo a comprendere ed essere compreso?
Paola Viezzer, educatrice psicomotricista, ha trovato le parole per dirlo usando la favola come metafora per rivolgersi a bambini dai 7 ai 10…
Stanislas Dehaene, professore al Collège di Francia e direttore del Centro di Neuro-Imaging Cognitivo, ha appena pubblicato I neuroni della lettura (Raffaello Cortina Editore), che spiega come il cervello legge a colori, e come si impara e si disimpara a farlo. "Leggere come si sa è un'invenzione del cervello, il risultato di un processo evolutivo enorme. Non è detto che anche questa perdita, se ci sarà, non sia un passaggio evolutivo.
Il rapporto del ministero dell'istruzione britannico che fa il punto sul grado
di alfabetizzazione nel paese. I problemi si accentuano nelle famiglie più povere
ENRICO FRANCESCHINI
LONDRA - C'era una volta. Ma adesso non c'è più. O, come minimo, c'è sempre di meno. I genitori hanno abbandonato o diminuito una vecchia abitudine: leggere o raccontare una favola ai figli per farli addormentare. E il risultato è che i bambini imparano a parlare sempre più tardi.
Così sostiene un rapporto del ministero dell'istruzione britannico che fotografa l'alfabetizzazione nel Regno Unito: il fenomeno che balza agli occhi dallo studio è infatti quello, in parte già noto, degli adulti che hanno sempre meno tempo per occuparsi della prole. Da un lato, i genitori sono sempre più affaticati; dall'altro, nuove tecnologie distraggono gli uni e gli altri, che si tratti di internet, social network come Facebook, telefonini, videogiochi.
Risultato: il numero delle parole che i grandi scambiano con i piccini è in calo costante. Meno fiabe, meno dialogo, uguale apprendimento più lento: all'asilo e perfino alle elementari, in Gran Bretagna, entrano bambini di 5-6 anni con una capacità di comunicazione che sarebbe lecito aspettarsi da un bambino di un anno e mezzo, che ha appena imparato a camminare.
Quando si pensa al destinatario di un libro può rivelarsi utile considerare se il genere sia adatto all’età cronologica, per un bambino di due anni sarà più opportuno consigliare un cartonato illustrato magari anche con i buchi che un atlante geografico, ricordando però che ogni bambino segue un percorso di crescita personale.