Cosa ha di “SPECIALE” il mio libro de Le aquile? L’aver creduto e cercato nelle vite dei dislessici famosi quelle cose che li accomunavano fra di loro, il loro percorso di apprendimento nelle biografie della loro infanzia, rintracciando quelle più significative per comprendere il funzionamento della mente di questi Grandi.
...Le loro vite, a dispetto della…
Questa è la mia risposta all'insegnante Pellegrino, personaggio noto, ahimè, da anni e che continua a scrivere disinformando l'opinione pubblica!
Qui trovate una delle tante lettere che sono state pubblicate in questi giorni.
I compiti a casa possono essere “l’incubo” giornaliero del bambino dislessico e della sua famiglia. Vi riportiamo alcuni consigli per rendere i compiti utili all’apprendimento e non un motivo di scontro tra voi e il ragazzo.
Per prima cosa ricordatevi che il fine dei compiti scolastici è praticare qualcosa che si è già appreso a…
Alcuni genitori si chiedono come possono aiutare i loro figli dopo aver avuto la diagnosi.
Ciò che segue è il risultato elaborato da molti genitori nel corso degli anni.
1. Non sentitevi colpevoli. Voi non siete la causa della dislessia di vostro figlio e non avete potuto prevederlo.
2.…
Purtroppo sono ancora molti i ragazzi dislessici che nella Scuola Secondaria, nonostante un forte impegno nello studio, vivono un forte disagio perchè gli insegnanti giungono a conclusioni errate circa le loro capacità.
Spesso, all'ingresso nella Scuola Secondaria viene riscontrato un miglioramento nelle capacità di lettura, ma a questo non si associano altrettanti…
Adattare l’insegnamento della lingua per la presenza di dislessici in classe non significa limitare i contenuti ma piuttosto utilizzare strategie diverse che, pur mirate al soddisfacimento delle esigenze degli studenti linguisticamente più deboli, potenziano le abilità di tutto il gruppo classe.
Per procedere alla identificazione delle strategie più efficaci è necessario tenere presente che molti studenti potenzialmente dislessici non sono diagnosticati ma semplicemente etichettati come distratti, pigri o svogliati e che questo disordine si manifesta in alunni con un grado di intelligenza spesso superiore alla norma in aree diverse da quella linguistica. Va ricordato che le differenze tra una persona dislessica ed una non dislessica si manifestano principalmente nell’apprendimento dell’abilità della lettura e della scrittura e che tali differenze non sono particolarmente visibili; infine l’invisibilità del problema può essere acuita dalle caratteristiche fonologiche dell’italiano.
Considerando la situazione nel nostro paese, è molto importante leggere e valutare i diversi suggerimenti dei ricercatori di altri paesi, in particolare di lingua inglese, ed adattare tali idee alle concrete e diverse necessità degli studenti che incontriamo nella realtà delle nostre classi. Ricordiamo che, ad esempio, nei paesi di lingua inglese l’incidenza di dislessici è di quasi il venti per cento della popolazione e le difficoltà che gli studenti anglofoni incontrano già nella lingua madre sono marcate.