Interessantissimo documentario in 7 video su youtube!!! Da vedere! Vi linko il numero 3 e 4.
Wow, hanno messo anche il mio video :))!
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[youtube=http://www.youtube.com/watch?v=SpRdFBgTQVU&hl=it_IT&fs=1&]
Il regista del film Pearcy Jackson e gli Dei dell'Olimpo, durante un’intervista per New Strait Times, ha parlato del film e dei motivi che l’hanno spinto a prendere le redini di questo progetto:
“Mia figlia è dislessica e le è capitato di ascoltare gli audiolibri di Percy Jackson. Un giorno sono passato vicino la sua camera e, visto che la storia mi intrigava molto, mi sono messo ad ascoltare con lei.
In provincia di Como una Scuola secondaria di primo grado ha una classe intera dotata di notebook. Peccato che i più non si accorgano dell'importanza di tale esperienza, non solo per i ragazzi dislessici!!! Non è una questione di moda, ma un'esigenza di rinnovare la didattica.
Certo, per fare questo non basta avere il PC a scuola, ma dall'articolo sembrerebbe che stiano lavorando nel senso giusto.
Quaderni, astucci multiaccessoriati e penne vengono parzialmente abbandonati. In una delle seconde classi della scuola media Marie Curie tutti gli alunni si cimentano con questa nuova modalità di raccolta appunti e preparazione di documenti, un po’ come avviene anche a casa dove l’impiego del computer velocizza lo svolgimento di compiti e ricerche di approfondimento.
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Interessantissimo articolo di Federica Mazzoli che spiega l'importanza dello Sport per i bambini con Disturbo Specifico di Apprendimento.
...Tutti i tipi di apprendimento hanno bisogno di risorse attentive per realizzarsi; un intervento abilitativo pertanto non potrà occuparsi soltanto del modulo specifico deteriorato (lettura, scrittura, calcolo), ma dovrà estendersi anche alle componenti attentive ad esso dedicate e al Sistema Attentivo Supervisore (SAS; Shallice 1988).
A questo punto entra in gioco lo Sport...Vi chiederete perché...
Perché l'apprendimento motorio complesso richiede un intervento diretto del Processore Centrale. Durante l'apprendimento di una attività ludico sportiva si possono affrontare diversi e importanti aspetti del sistema esecutivo (gestione della frustrazione, controllo dell'interferenza, sviluppo delle risorse) calibrando le difficoltà sulle reali risorse del soggetto che sarà impegnato in esercizi gradualmente sempre più complessi. I bambini con SAS debole sollecitati correttamente e spinti al limite massimo delle loro risorse (come è necessario che accada sia nei campi e nelle palestre sportive sia "a casa") possono chiedere di abbandonare l'attività se non ben agganciati psicologicamente. Un istruttore preparato, consapevole di allenare determinate funzioni, andrà infatti a "lavorare su un dente cariato che duole" e la prima reazione di alcuni dei nostri ragazzi sarà quella di abbandonare. Il genitore avrà l'arduo compito di verificare, quando il bambino dirà di non voler più andare a praticare, se ciò sia dovuto a noia da ipostimolazione (abbandonato nel gruppo dove vengono considerati solo i più bravi); a vessazioni e maltrattamenti di allenatori troppo "convinti" e poco preparati o alla giusta stimolazione del SAS che mette inevitabilmente in difficoltà (Benso, 2007). Risulta chiara l'importanza della scelta di un buon allenatore che prima ancora di essere un "tecnico" dovrà essere osservatore capace e sensibile.
In questo articolo di Federica Mazzoli si parla in modo chiaro e diretto della "specificità" di ogni dislessico, e di come sia importante basarsi non solo sui deficit del bambino, ma anche sulle sue potenzialità.
Partiamo da una definizione: La Dislessia è un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA). Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche ed in particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA E DISCALCULIA.
La principale caratteristica di questa categoria è la "specificità"; ovvero il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, scrittura, calcolo) lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Ciò significa che per avere una diagnosi di dislessia, il bambino NON deve presentare: deficit di intelligenza, problemi ambientali o psicologici, deficit sensoriali o neurologici. (Associazione Italiana Dislessia-AID).
In Italia i due parametri di riferimento per la diagnosi di dislessia sono la velocità di lettura (sillabe al secondo) e l'accuratezza (numero di errori commessi). Ma, essendo l'italiano una lingua "trasparente" (una serie di lettere corrisponde quasi univocamente a determinati suoni), l'elemento cruciale è determinato dalle sillabe al secondo (Tressoldi, 1998; Stella, 2000; Stella, di Blasi, Giorgetti e Savelli, 2003).
È importante iniziare a capire che definire un bambino "dislessico" in realtà ha poco significato; nella pratica quotidiana, come clinici, insegnanti e mamme, non importa sapere se il piccolo rientra all'interno dei canoni convenzionale indicati dai manuali statistici diagnostici.