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PRESENTARE UNA LETTERA DI RICHIAMO ALLA SCUOLA SUI BES

Mom-walking-daughter-to-school Come qualcuno che mi conosce bene ricorda, fino all'apertura di questo blog, circa 4 anni fa, ero moderatrice del Forum Dislessia Online, una grande opportunità che mi fu data dalla sua fondatrice, Gloria Castelli. E' grazie anche a quella esperienza che ho capito tante cose che, in quel momento, alle prese con due figli dislessici, mi sono state di grande aiuto. Con questo articolo voglio rilanciare il Forum, con la speranza che possa essere ancora di aiuto per tanti genitori. Lo faccio anche riportando parte di una lettera "fac-simile" scritta da un professore, Mat, utente del Forum, che può risultare utile per interfacciarsi con la scuola quando questa fa orecchie da mercanti con la scusa che ancora non ha la certificazione del bambino. Questa lettera da cui prendere spunto, richiama la scuola ai suoi doveri, secondo quanto previsto dalla Circolare sui bambini con Bisogni Educativi Speciali:

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DSA BOARD: UNA PIATTAFORMA PER BAMBINI E DOCENTI

DSA board Dopo un anno e mezzo di lavoro, grazie alla Fondazione Vodafone Italia, l'associazione Area pubblica  la nuova piattaforma web dedicata ai disturbi specifici dell’apprendimento: DSABoard. DSABoard raccoglie, in un unico portale web, i principali strumenti multimediali a supporto dello studio di bambini e ragazzi con difficoltà dell’apprendimento. Vi si accede mediante tablet, smartphone e pc con una semplice registrazione. I ragazzi possono esplorare liberamente DSABoard oppure essere accompagnati nella creazione di un percorso di studio personalizzato dai loro insegnanti o operatori. Pensata per bambini e ragazzi dai 9 ai 13 anni, oltre a riunire strumenti compensativi e utili per lo studio, consente agli operatori di monitorare anche online i progressi dei bambini ed è concepita per accogliere progressivamente nuovi contenuti e strumenti.

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LIBRO: LA DIDATTICA PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

getty_rf_photo_of_sharpened_colored_pencils Dall'uscita della Circolare Ministeriale n. 8, a marzo, relativa alle Indicazioni operative sulla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, qualcosa sembra si stia muovendo. Ma c'è bisogno che la scuola si aggiorni. Per questo consiglio, a tutti gli insegnanti, di leggere il libro di Ianes e Macchia La Didattica per i Bisogni Educativi Speciali. Strategie e buone prassi di sostegno inclusivo. Guide per l'educazione speciale. Gli alunni con BES, sono quegli alunni per i quali, pur in assenza di diagnosi o certificazione clinica, possono essere predisposti dei progetti educativi didattico personalizzati (PDP), tra i quali, oltre a quelli con disabilità e con Dsa, sono compresi anche gli studenti con disturbi evolutivi specifici e che hanno uno svantaggio culturale, sociale o linguistico. Il primo tema affrontato dagli autori è come leggere e comprendere tali bisogni, fondando l’analisi sul modello antropologico e sugli ambiti di sviluppo dell’ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dopo aver letto i bisogni occorre però saper favorire gli apprendimenti e la partecipazione in modi efficaci, soprattutto in situazioni complesse.

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IL FETO APPRENDE ATTRAVERSO L’UDITO

93715282 Il feto ricorda i suoni e le voci che sente durante la gravidanza, è in grado di riconoscerli anche dopo nato, reagendo differentemente agli stimoli che essi procurano al suo cervello. Questa è la notizia derivante da uno studio condotto da un gruppo di ricercatori coordinati da Eino Partanen dell’istituto di scienze comportamentali dell’università di Helsinki in Finlandia (la ricerca è stata pubblicata dalla rivista dell’accademia delle scienze americana Pnas) e che si pensa possa prevenire disturbi legati al linguaggio, compresa la dislessia.

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UNA RICERCA ESCLUDE IL DEFICIT VISIVO COME CAUSA DELLA DISLESSIA

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Un nuovo studio di imaging cerebrale sulla dislessia mostra che le differenze nel sistema visivo non siano la causa del disturbo, ma invece è probabile che ne siano una conseguenza.
I risultati, sono stati pubblicati a giugno sulla rivista Neuron.
"I nostri risultati non escludono la presenza di questo specifico tipo di deficit visivo", dice l'autore senior Guinevere Eden, PhD, direttore del Centro per lo Studio dell'apprendimento presso la Georgetown University Medical Center (GUMC) e past-president della dislessia Internazionale Associazione. "In effetti i nostri risultati confermano che le differenze esistono nel sistema visivo dei bambini con dislessia, ma queste differenze sono il prodotto finale della lettura, se confrontato con i lettori tipici, e non sono la causa dei loro problemi di lettura."

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