Sono una fan dell' apprendimento multisensoriale, utilissimo per tutti i bambini. E' un argomento di cui ho trattato nel mio libro de Le Aquile perchè i dislessici trovano grande giovamento da questo modo di apprendere in quanto esso non passa, in modo prioritario, attraverso la lettura e la scrittura, ma si attivano i canali sensoriali, già tanto "aperti" in tutti i bambini.
Ciò significa che fin dalla prima infanzia bisognerebbe che negli asili venisse privilegiato questo apprendimento che, di sicuro, è più efficace, oltre che più creativo.
La storia del regista Steven Spielberg era stata già oggetto di interesse nel mio libro de Le Aquile. Avevo raccontato come la mamma di Steven fosse stata particolarmente empatica nel momento in cui il giovane Steven volle partecipare ad un concorso boy scout di cinematografia. La donna lo aiutò nell'allestimento delle scene e dei costumi…
Art Dyslexia Trust è un'ente britannico nato venti anni fa che raccoglie le opere di artisti dislessici. La sua finalità è quella di contribuire a colmare il divario di incomprensione che troppo spesso esiste tra coloro che pensano prevalentemente in termini verbali e quelli che pensano prevalentemente in termini visuo-spaziali.
Altro obiettivo è quello di richiamare l'attenzione…
Che fantastica idea: parlare di learning difficulties (difficoltà di apprendimento) attraverso i famosi Peanuts di Charles Schulz! Come alcuni di voi già sapranno, nel mio libro de Le Aquile avevo già segnalato il geniale autore di Snoopy come dislessico.
Con questa pubblicazione, "Leggere i DSA con Piperita Patty", curata da Enrico Angelo Emili e Luciana Lenzi, vengono presentati i Disturbi Specifici di Apprendimento alla luce della legge 170/2010 e delle relative linee guida.
Oggi ho il piacere di presentarvi il Centro Leonardo di Genova. Il Centro Leonardo si occupa di diagnosi e intervento in età evolutiva, in particolare, si occupa di Disturbi di Apprendimento, interventi psicologici sulle difficoltà emozionali e comportamentali. Inoltre offre seminari per genitori e corsi e progetti nelle scuole.
I professionisti del Centro sono specialisti dell’età evolutiva, ognuno con formazione specifica ed esperienza clinica in un'area, ma strettamente connessi per un lavoro sulla globalità della persona.
Dopo questa breve presentazione vi segnalo ciò che mi sta veramente a cuore: i libri didattici. Infatti a partire da Giugno 2012, il Centro Leonardo ha avviato un nuovo progetto: da anni di esperienza con le scuole e con le strategie di apprendimento nasce il “i-STUDIO Studio Interattivo”, con lo scopo di utilizzare le nuove tecnologie nella didattica per facilitare l'apprendimento degli studenti.
Il Progetto “Studio Interattivo” conduce a pensare in modo diverso all’educazione aprendo nuove prospettive alla concezione tradizionale del sapere.
Una notizia freschissima: presto partirà una ricerca promossa dall'Irccs Medea, Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini, per riconoscere già dai sei mesi di vita i disturbi della comunicazione come la dislessia o l’autismo. I neonati “reclutati” già dal pancione sono 50, quindi 50 mamme con i loro futuri figli.
Interessato al progetto anche il dottor Paavo Leppanen…
Forse non ne siete del tutto consapevoli, ma parlare di dislessia sul web è diventato un buon argomento di discussione. Ben venga! Naturalmente più aumentano gli interventi, maggiore è la possibilità che si dica qualche sciocchezza, se non proprio delle vere e proprie inesattezze alle quali, purtroppo, non mi sono ancora rassegnata.
Questo preambolo è perchè…
Oggi ho scoperto l'esistenza di un progetto a favore dei dislessici di respiro europeo: TIPS for parents of dyslexic child – Programma Lifelong Learning ("Consigli per i genitori dei bambini dislessici").
Protagonista italiano è la Fondazione Padre Alberto Mileno Onlus, con il suo Centro Studi per la Dislessia e i DSA.
Vi avevo già raccontato di Richard Branson: e chi non lo conosce?
Vi riporto parte di una sua testimonianza che trovate su Panorama.it.
In estate si riposa (se si può), ci si rilassa, si viaggia, si gioca. E' anche vero, però, che molti bambini continuano la logopedia anche nel periodo estivo. Infatti i bambini con disturbo di linguaggio o di apprendimento hanno bisogno di terapie continuative e, tranne brevi periodi di vacanza, la terapia procede per fare in modo di allenare ed incrementare le abilità deficitarie.
Per chi ancora non lo sa, un anno fa ho messo in rete un libro in formato e-Book dal titolo Giochi di parole. Da oggi, oltre che su Lulu.com, è disponibile anche su Narcissus e, fra pochi giorni, lo sarà in tutte le librerie online.
Se si vuole approfittare del periodo estivo per giocarci, lo consiglio per tutti i bambini perchè i giochi di parole stimolano diverse abilità linguistiche, soprattutto quelle metafonologiche, importanti basi per l'apprendimento della lettura e della scrittura.
Di seguito vi ho messo un paio di esempi tratti dal libro: si tratta di Mestieri in Rima, più indicato per i bambini in età prescolare e nei primi anni di scuola elementare, e Indovina, indicato per i bambini dalla terza elementare in poi.
Come vi avevo spiegato il mese scorso un gruppo di ricerca italiano (Università di Padova) insieme ad un gruppo francese hanno verificato che la spaziatura in un testo migliora la lettura nei dislessici. I ricercatori hanno escogitato una forma di "terapia" grazie ad un applicazione chiamata “Dys” utilizzabile attraverso l’iPad e iPhone. L’applicazione multimediale è stata studiata per modificare lo spazio tra le lettere, questo sistema da adoperare attraverso la scrittura consente attraverso l’esercizio, un accelerazione della percezione visiva da parte del bambino (nel tempo stabilito).
Quante volte mi sono chiesta che senso avesse bocciare un ragazzo in difficoltà, dislessico o no. O meglio: ribocciarlo! Nel periodo estivo mi rifaccio sempre le stesse domande quando vengo a conoscenza, tramite i miei pazienti, di situazioni in cui la scuola ha grosse responsabilità sull'insuccesso di questi ragazzi e si nasconde dietro valutazioni asettiche: Il ragazzo non ha raggiunto gli obiettivi... Ma possibile che gli obiettivi debbano essere rigidamente stabiliti a priori, senza considerare il punto di partenza dello studente, le sue peculiarità di apprendimento, la sua storia personale?
Mentre continuano a girarmi queste e altre domande, leggo l'interessante articolo sul blog amico Dislessia? Io ti conosco dal titolo Il "6 dislessico".