Il Museo Tattile Statale Omero è nato con lo scopo di colmare questo vuoto nel panorama dei servizi culturali per non vedenti, ma anche per offrire uno spazio innovativo dove la percezione artistica passa attraverso suggestioni plurisensoriali extra visive.
Oziando si impara. Questo asserisce Tom Hodgkinson, autore anche de L'Ozio come stile di vita.
Esiste una terapia tanto semplice quanto sovversiva contro le nevrosi dell’educazione contemporanea: l’ozio dei genitori.
Sto giocando con Fonolandia, in compagnia naturalmente :), e non voglio smettere più. Posso assicurarvi che questo è l'effetto che fa! Potrei dirvi tante cose su Fonolandia: che per esempio può essere usato per allenare foneticamente i bambini da 4 anni in su, oppure che si gioca componendo dei puzzle secondo i colori, gli oggetti... Ma se volete saperne di più leggete sul sito di Creativamente e poi... Giocateci!
Vi riporto un articolo pubblicato su Il Fatto Quotidiano:
Una realtà poco conosciuta: le scuole libertarie
Volete far sbizzarrire i bambini con le lettere di ogni tipo? Prendere spunto per crearne di altre, comporre parole, creare accoppiamenti originali?
Allora dovete proprio visitare il sito Americano Alphabet Photography® e poi fatemi un fischio ;).
Pubblico con molto piacere (e orgoglio!) questo articolo scritto dall'amica Graziella Padovan e inviatomi da Elena dell'AID di Podenone. Come potrete leggere, infatti, i ragazzi hanno incontrato le mitiche Frecce Tricolori, donando ai piloti una copia del mio libro Le Aquile sono nate per volare! Ringrazio di cuore tutti gli organizzatori dell'evento…
Per capire concetti astratti come la matematica e la lettura dobbiamo vivere esperienze reali, che coinvolgano l'intero corpo e che siano capaci di creare un contesto entro il quale calarci. La natura e le esperienze concrete fanno sorgere domande e curiosità, tanto da motivare chi impara a cercare e a comprendere ad un livello più…
Sto ultimando la lettura del libro di Carla Hannaford Risvegliare il cuore bambino. Non sempre sono perfettamente d'accordo col suo modo di vedere le cose, ma mi ha dato la possibilità di avere tante informazioni. Per esempio ho conosciuto l'esistenza della "Scuola materna del bosco" in Danimarca e in Germania. Cercando in rete vi ho trovato molto poco in lingua italiana. Quello che vi riporto è preso dal sito dell' Associazione Manes. Io ne ho parlato anche qui.
Lo yoga a scuola? Sì, proprio così. In un articolo apparso stamane su La Repubblica si viene a conoscenza del fatto che, una volta alla settimana, in alcune scuole italiane, durante l'orario scolastico si tengono corsi di yoga.
Il protocollo che permette allo yoga di entrare in classe è stato firmato cinque anni fa dal Ministero dell'Istruzione con le principali associazioni italiane della disciplina orientale. A Barletta, in Puglia, è nata proprio allora una delle esperienze più solide d'Italia, ma anche a Reggio Emilia, negli asili e nelle scuole d'infanzia più premiati del paese, lo yoga viene praticato fin dai tre anni. Il protocollo prevede che lo yoga possa essere insegnato non solo ai piccoli, ma anche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
La scrittrice Silvia Vegetti Finzi scriveva così, qualche mese fa, riguardo la creatività nei bambini:
Nelle primarie di primo grado sono aumentate le ore di scuola ma i programmi restano tradizionali: il sapere prevale sul saper fare, il nozionismo sulla ricerca, il dovere sul piacere.
Ho trovato in libreria un libro fantastico che ancora non ho letto: mi è bastato sfogliarlo per capirne i contenuti (anche perchè è ricchissimo di immagini!). Il libro di Beba Restelli, allieva di Bruno Munari, si intitola :Il gioco di Alfa e Beta, ed è il frutto di venticinque anni di esperienza e di scoperte dell'autrice.
La scrittura è vista come fonte di piacere, non solo come strumento prezioso di cultura e di conoscenza del mondo: è bella da vedere, perfino quando incomprensibile. Bruno Munari giocava con la scrittura, come la intendeva il poeta tedesco Novalis per cui “giocare vuol dire fare esperimenti con il caso”. L’artista inventa una scrittura, anzi pensa a un popolo di cui non conosciamo l’esistenza, ma di cui ci è pervenuta la scrittura ed ecco le Scritture illeggibili di popoli sconosciuti.
Dodici piccoli libri di carta, di cartoncino, di cartone, di legno, di panno, di panno spugna, di friselina, di plastica trasparente; ognuno rilegato in maniera diversa.
Dal retro di copertina dei Prelibri, la migliore descrizione che possa essere data di questo incredibile strumento-libro-gioco. Ogni libro una sorpresa, un colore, una forma, un materiale, ma soprattutto, neanche…