Oggi vi presento Sally e Bennet Shaywitz. Per chi non è uno studioso della materia è difficile che conosca questi due personaggi americani: marito e moglie, ricercatori e studiosi che da oltre 40 anni si occupano di dislessia. Autori di circa 300 pubblicazioni scientifiche sono co-direttori del neonato Yale Center for Dyslexia and Creativity. …
Come si stimola la creatività? Guardate questo video e capirete. Si tratta di un esperimento fatto in una scuola primaria: viene dato ai bambini il disegno di un triangolo. Ad un gruppo viene detto di completare il disegno nel modo corretto; ad un altro gruppo viene solo chiesto di completare il disegno.
Credere che ci fosse…
Alcuni studi degli anni scorsi avevano mostrato che gli individui con dislessia presentavano meno materia grigia nei loro cervelli. I ricercatori avevano ipotizzato che questo decremento fosse legato allo sviluppo della condizione. Non è così e lo hanno dimostrato un gruppo di ricercatori del Georgetown University Medical Center. Nel loro studio pubblicato sul “Journal of Neuroscience”…
Negli Stati Uniti è allarme: sale il numero di sostanze chimiche che potrebbero provocare alterazioni nello sviluppo cerebrale fetale e infantile. Negli ultimi sette anni è raddoppiato e continua ad aumentare l'elenco di potenzialmente in grado di danneggiare il cervello.
Piombo, metilmercurio, arsenico, policlorobifenili (PCB) e toluene, queste le sostanze dichiarate nel 2006. Ora si hanno prove che la stessa azione è esercitata da altri sei prodotti chimici - manganese, i fluoruri, i pesticidi chlorpyrifos e DDT, il solvente tetracloroetilene, e i ritardanti di fiamma a base di polibromodifenileteri (PBDE) - con effetti che potrebbero andare dal disturbo da deficit di attenzione (ADHD) alla dislessia fino a patologie anora più gravi.
Una ricerca americana del Vanderbilt Brain Institute ha dimostrato, per la prima volta, la difficoltà che i bambini con autismo hanno ad elaborare simultaneamente quello che vedono e ciò che ascoltano, nel loro cervello i segnali uditivi e visivi non corrispondono. In sostanza, la loro condizione è simile a quella di uno spettatore che assiste un film straniero…
Gli studiosi continuano ad essere attratti dal tema della dislessia e a studiare come funziona il cervello dei dislessici confrontato con quello dei normolettori.
Ed ecco che l'ultima ricerca dell' Università Cattolica di Leuven, pubblicata qualche giorno fa su Science, ci dice che il problema sarebbe dovuto a "connessioni cerebrali difettose".