Vi segnalo una "Guida di Sopravvivenza" dal sito inclusione.it.
Il sito, gestito da Emili e Lenzi (ricordate quelli di Snoopy e i DSA?), offre molti spunti pratici, su cui ho intenzione di tornare. Intanto ritengo che questa "guida" dia la possibilità ai molti adulti dislessici, di avere spunti per chi possiede un iPad per utilizzare…
Esercizio sui punti di fissazione
Per chi ancora non conosce le tecniche di lettura veloce, sono utilissime sia per i bambini che per gli adulti, soprattutto per i dislessici. Naturalmente per i bambini andrebbero adattati, così come ho fatto io nelle schede del mio ultimo libro Capire la mia dislessia.
Su Guamodì Scuola trovate diversi articoli…
Se gli studi di genetica riguardanti il linguaggio nei bambini ci confermano che esso è influenzato dai geni (ad esempio le bambine parlano meglio e di più dei bambini grazie ai più alti livelli di proteina FOXP2 nell’area 44 di Brodmann) è anche vero che i genitori possono fare molto perchè evolva nel modo migliore.
Una nuova ricerca americana fa emergere l'importanza degli "indizi non verbali", cioè quella comunicazione che avviene attraverso il corpo.
E' difficile trovare in rete programmi specifici per chi ha difficoltà in matematica, soprattutto per i discalculici dalla scuola media in poi. Sul sito della Maestra Antonella ci sono, però, delle indicazioni utilissime a tal proposito.
Quali sono?
Il giorno 11 aprile alle ore 15.30 presso l'Aula Magna dell'Università degli Studi della Basilicata si terrà la manifestazione 'MI CHIAMO LEONARDO E SONO DISLESSICO' - INCONTRO-DIBATTITO SUI MECCANISMI DELL'APPRENDIMENTO. All'incontro parteciperà anche il neurospicologo Angelini e il ministro dell'Istruzione Rossi-Doria.
Un'occasione per parlare di dislessia negli adulti e per fare il punto della situazione nella regione Basilicata. Con l'obiettivo di individuare eventuali DSA, con l'aiuto dell'AID (Associazione Italiana Dislessia) è stato predisposto un questionario di autovalutazione, composto da 20 semplici domande a cui rispondere “Sì” o “No”. In base al punteggio conseguito, così come descritto in calce al questionario, ciascuno può autonomamente avere un indicatore di eventuali disturbi dell'apprendimento, in maniera assolutamente anonima e protetta. Successivamente, e solo a fini statistici, è possibile rimettere il questionario compilato nelle apposite urne predisposte nelle Segreterie di ogni Facoltà.
Per trattare il tema della dislessia nell'adulto, e soprattutto per intavolare un dibattito con gli studenti e i docenti dell'Ateneo, raccogliendo spunti e problematiche.
A tal proposito riporto uno stralcio di un articolo apparso qualche anno fa sulla rivista Dislessia per capire bene come evolve la dislessia nei giovani adulti.