Tratto da un
articolo di Antonella Sparvoli.
Crescere un bambino in un ambiente fisicamente e intellettualmente stimolante ha diverse ricadute positive sulla sua salute fisica e mentale. Secondo uno studio pubblicato di recente sulla rivista Child Development, i bimbi che frequentano il nido e che vengono coinvolti dalle educatrici in attività guidate fanno più progressi nel linguaggio e nelle abilità matematiche di quelli che si dedicano prevalentemente al gioco libero. Mentre un altro studio recente riaccende i riflettori sui benefici non solo fisici dell’attività sportiva. La ricerca, pubblicata sulla rivista Brain Research, indica infatti che i bambini più sportivi e atletici a 9-10 anni hanno un ippocampo più grande rispetto ai coetanei pigri. E ottengono anche risultati migliori nei test di memoria.
LINGUAGGIO E MEMORIA – Il primo studio è stato condotto su più di 2.700 bambini che frequentavano il nido. La ricerca indica chiaramente che i piccoli che vengono coinvolti dalle educatrici in attività di lettura e di sviluppo delle abilità motorie tendono a fare più progressi nel linguaggio e nelle abilità matematiche rispetto ai piccoli lasciati giocare in modo autonomo. Questi effetti positivi, fanno notare gli autori, sarebbero particolarmente evidenti nei bambini di famiglie di basso livello socio-economico. Gli effetti del movimento sulle abilità cognitive dei bambini sono stati invece studiati da ricercatori dell’University of Illinois. Gli scienziati americani hanno utilizzato la risonanza magnetica per misurare le dimensioni di specifiche aree cerebrali in 49 bambini. L’indagine si è concentrata sull’ippocampo, noto per il suo ruolo nell’apprendimento e nella memoria. Si ritiene che un ippocampo più grande sia associato a prestazioni migliori in una serie di prove cognitive.
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