Richard Ford, l’autore vincitore del Premio Pulitzer di Sportswriter e Independence Day, è un famoso scrittore americano, dislessico.
Ford ha raccontato di non aver letto un libro per il piacere di farlo fino all’età di 20 e il processo di imparare a leggere e scrivere è stato lento.
“Durante tutto il percorso scolastico ho letto il minimo, e ancora oggi non riesco a leggere in silenzio molto più veloce di quanto io possa leggere ad alta voce. Ma c’erano un sacco di vantaggi di essere dislessico, perché quando mi sono finalmente riconciliato con la mia lentezza, allora ho apprezzato tutte quelle qualità del linguaggio e delle frasi che non sono solo gli aspetti cognitivi.
“Le sincopi, i suoni delle parole, le parole che assomigliano…tutti gli aspetti poetici del linguaggio. Non ero così male come dislessico”.
Chi è Richard Ford?
Ford nacque a Jackson, Mississippi, nel 1944, figlio unico di un venditore che viaggiava per tutto il paese. Quando aveva otto anni, il padre ebbe un attacco di cuore e il figlio iniziò a trascorrere il tempo libero tra la casa natale e quella del nonno, ex campione di lotta libera e di boxe che viveva in Arkansas.
Nel 1960 il padre morì a seguito di un secondo attacco cardiaco, nello stesso anno in cui Ford iniziò l’università. Non fu mai un alunno modello e aveva problemi di dislessia; nonostante questo, da adulto iniziò a interessarsi alla letteratura. Dopo essersi laureato alla Michigan State University, dove conobbe Kristina, la futura moglie (“Se uno non riesce a rimanere sposato a lungo con una donna come Kristina, non può essere sposato con nessuna” dice quando gli sia chi gli chiede il segreto di uno dei matrimoni più duraturi nel circolo intellettuale statunitense), provò a iscriversi a Giurisprudenza.
Fu un fallimento, e così si iscrisse a un corso di scrittura creativa all’Università della California di Irvine, dove si laureò nel 1970. “All’inizio mi manteneva mia moglie, che ha un dottorato in Urbanistica e che sempre lavora all’università, cosa per me non facile”, ammette. Pochi anni più tardi diventò, insieme ad autori quali Raymond Carver, Tobias Wolff, Ann Beattie, Frederick Berthelme e Jayne Anne Phillips, una delle maggiori voci di quello che sarà chiamato il realismo sporco nord-americano. Per un periodo lavorò come giornalista sportivo (ancora oggi ogni argomento legato a qualsiasi sport risveglia in lui un’evidente passione), da cui prese spunto per il romanzo Sportswriter (1992, Feltrinelli).
Di lì nacque una delle trilogie più premiate della letteratura statunitense, il cui protagonista è Frank Bascombe, un uomo qualsiasi che vive in New Jersey.
Con il secondo libro della serie, Il giorno dell’indipendenza (1999, Feltrinelli), Ford vinse nel 1995 il Pulitzer e il PEN/Faulkner; era la prima opera a vincere entrambi i premi. Ritirò il Pulitzer presso la Columbia University dove oggi, a 68 anni, è in veste di professore di Lettere e Scrittura Creativa (fonte Iperstoria).