Ho ritrovato una poesia che ho ascoltato tanti anni fa, direttamente attraverso la sua autrice, la mamma Ornella Bergadano. La ritrovo oggi, dopo tanto tempo (è stata messa anche nel foglietto illustrativo dell’AID) e voglio farvela conoscere:
Suoni di musica vedo danzare,
suoni di lettere vedo scappare.
Queste note che arrivano come l’onda del mare,
han colori magnifici da poterli toccare.
Io vorrei raccontarteli, ma non so cominciare,
è davvero difficile, li dovresti guardare.
Suoni di musica vedo danzare,
suoni di lettere vedo scappare.
Le mie mani san leggere suoni, forme, colori
e così posso esprimere la mia gioia e il dolore.
Ciò che a scuola è importante è però un’altra cosa,
solo leggere e scrivere è un’impresa gloriosa.
Suoni di musica vedo danzare,
suoni di lettere vedo scappare.
Sono chiare le lettere, sono ferme sul foglio,
poi d’un tratto scompaiono
anche se io le voglio.
Le ritrovo, ritornano, ricomincio a pensare,
le rimetto nell’ordine, ma non voglion restare.
Suoni di musica vedo danzare,
suoni di lettere vedo scappare.
Sembra a tutti impossibile
che io non possa imparare,
come fossi imbecille, devo sempre rifare.
Mi è venuto da piangere,
mi è venuto da urlare,
mi hanno detto: “Riprovaci”,
ma io sto solo male.
Suoni di musica vedo danzare,
suoni di lettere vedo scappare.
Tu mi hai detto:
“Sei rara come l’occhio tuo verde”,
non si tratta di colpa, di chi vince o chi perde.
Quando faccio fatica, tu però non parlare,
non mi mettere fretta, che ce la posso fare.