“Fa bene” ci ha detto un’amica. “Lo faccio da dieci anni”, un’altra persona di cui ci fidiamo ciecamente.
È impossibile non sentirsi attratti dallo Yoga. Da una pratica che è lontana da noi culturalmente e geograficamente ma che negli ultimi decenni si è avvicinata tantissimo, diventando a poco a poco una pratica normale, comune e quotidiana.
Anch’io faccio parte degli eterni neofiti dello Yoga, ossia di quelli che a ondate esistenziali diverse ci provano.
Devo ammettere che le mie motivazioni sono sempre state molto contingenti e poco sostanziali. Ho l’impressione di essermi sempre perso lo spirito più profondo e autentico dello Yoga, quel quid che trasforma alcuni determinati movimenti del corpo, alcune respirazioni e quant’altro in una ricerca di senso, in una congiunzione cosmica particolare fra l’individuo, le sue radici, la sua storia e il suo futuro.
Dello Yoga mi impressiona il “fermarsi”, il dialogo con il proprio respiro e il proprio corpo, la sospensione dell’azione e del pensiero pratico, la ricerca di una decantazione anche emotiva. Fermarsi: un bisogno essenziale per ciascuno di noi, così vertiginosamente inseguiti dal tempo “Cronos” e dalla fretta della prossima esecuzione.
Ci sorprende lo Yoga con il suo appello a non sprecare il silenzio, a contemplare il fruscio di un gesto, a restituire valore a un lieve movimento della mano, del piede, del respiro. È vita pura, gusto dell’attesa e dell’indugio, ma è anche tutto quello che ci sfugge e pertanto è divino, sacro, unico e trascendente.Farà bene ai bambini e alle bambine, a una generazione infantile così distratta dal consumismo e dall’iperprotezione genitoriale? Certamente sì, come occasione di ascolto interiore, di stand by eccitativo, di attenzione alla propria crescita, alle proprie intelligenze.
Il piccolo si muove nello Yoga con la facilità di una animale, con il gusto ludico della sorpresa e dell’imprevisto, con lo stupore della prima volta.
È un pesce, un leone, una tigre, una farfalla… tutte le forme viventi attraversano questa magica esperienza donandogli le forze necessarie per affrontare di minuto in minuto la vita che corre nel sangue e attende una continua restituzione.
Questo splendido libro, realizzato da Didi, che conosce profondamente i bambini e profondamente lo Yoga, è un’occasione da non perdere, per educatori e genitori, perché offre il senso dello Yoga e anche i modi concreti per sperimentarlo.
Grazie pertanto all’autrice che non ha tenuto per sé il suo patrimonio di esperienza, ma ce lo offre con la devozione di chi compie un passaggio nella staffetta di una pratica millenaria.
2 Comments
Howard Hanson
Great -Thanks Again!
Howard