Nel bambino il gioco del “far finta” fa parte del gioco simbolico che contribuisce a strutturare lo sviluppo cognitivo, sociale e affettivo. Il gioco simbolico comincia tra i 12 e 15 mesi e offre al bambino la maggior opportunità di compiere esperienze ricche e varie.
La finzione che il bambino compie durante il gioco, permette la crescita in generale, ma anche lo sviluppo del linguaggio. Questo tipo di gioco è il mezzo più efficace per sviluppare il pensiero astratto: il bambino a questa età si crea delle situazioni immaginarie per superare i limiti delle sue possibilità di azione concreta e reale.
Il piacere che il bambino prova nel gioco simbolico, è legato al fatto che esso è “sensomotorio”, cioè che si costruisce attraverso tutto il suo corpo: muovere, far cadere, toccare, conoscere con bocca e organi di senso, far rumore, spostare.
Il “far finta” corrisponde all’ imitazione delle azioni dell’adulto con strumenti più o meno appropriati. Allora un cubo diventerà una tazzina, un tovagliolo un cappellino e così via. Questo modo di giocare sviluppa grandemente la creatività del bambino.
Ecco perché è così importante che negli asili e nelle case ci sia sempre l’angolo dei travestimenti o della casetta, ricco di materiali che permettano al bambino di giocare identificandosi e di immaginare a suo piacere.
Ci vuole poco: indumenti vari, stoffe, mantelli, cappelli, borse, foulard, burattini, bambole e pupazzi, oppure per la casetta, piatti, bicchieri, pentole, posate, pettini, barattoli.
Non facciamo mancare ai bambini in età prescolare questa grande opportunità di crescita!