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L’ERRORE DIDATTICO: L’INSEGNAMENTO DI ZAVALLONI

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disegno di Gianfranco Zavalloni

A due anni dalla prematura scomparsa di Gianfranco Zavalloni voglio ricordarlo con queste sue parole sul senso e sul ruolo dell’errore didattico.

Personalmente ne sono più che mai convinto. L’errore è uno strumento didattico fondamentale. Ultimamente, in occasione degli esami finali della Scuola Secondaria di 1° Grado, nello spiegare agli esaminandi che non potevano usare i cosiddetti bianchetti (pena il possibile invalidamento della prova) per coprire eventuali parole scritte male, ricordavo anche quanto sia importante, visivamente, memorizzare la parola sbagliata… proprio per ricordare che quella è “errata”. Questo non accade con il computer, dove il semplice ctrl+z (control zeta) permette di cancellare per sempre ogni errore grammaticale di ortografia. Ma la cosa che più mi interessa è – per l’appunto – l’errore come risposta creativa, come nuova opportunità che la mente e la mano dell’uomo utilizzano per dare nuove risposte, per cercare nuove soluzioni. D’altronde la regola principale della ricerca scientifica è racchiusa in quelle due parole che sono “per prova ed errore”. 

Inoltre segnalo che potete scaricare un opuscolo dal titolo Maestri d’arte e l’arte di essere maestri: http://cetcomunitaeducante.it

Quaderno per insegnanti ed educatori a fini formativi e didattici distribuito gratuitamente.

Manzi, Moroni, Nicolini e Zavalloni conoscevano bene l’arte di fare il maestro, con cura e passione.
Ma erano anche sapienti maestri d’arte, arte che sapevano usare per sorprendere il bambino aiutandolo a scoprire la propria bellezza e quella del mondo.

 

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