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L’EFFETTO PIGMALIONE: E PER I DISLESSICI?

Durante un convegno, qualche anno fa, ascoltai questa cosa che ora vi racconto e che mi colpì tantissimo.

Lo studio che vi riporto è una dimostrazione di come le aspettative influiscono fortemente sul comportamento delle persone, in positivo o in negativo. Leggete qui:

L’équipe guidata dal ricercatore americano Robert Rosenthal ideò un esperimento nell’ambito della psicologia sociale, sottoponendo un gruppo di alunni di una scuola elementare californiana ad un test di intelligenza. Successivamente selezionò, in modo casuale e senza rispettare l’esito e la graduatoria del test, un numero ristretto di bambini e informò gli insegnanti che si trattava di alunni molto intelligenti.

Rosenthal, dopo un anno, ripassò nella scuola, e verificò che i suoi selezionati, seppur scelti casualmente, avevano confermato in pieno le sue previsioni migliorando notevolmente il proprio rendimento scolastico fino a divenire i migliori della classe.

Questo effetto, in questo caso benefico, si avverò grazie all’influenza positiva degli insegnanti che riuscirono a stimolare negli alunni segnalati da Rosenthal una viva passione e un forte interesse per gli studi.

“L’effetto Pigmalione” può manifestarsi non solamente nell’ambito scolastico, ma anche in altri contesti, come in quello lavorativo nel rapporto fra capi e dipendenti oppure in quello familiare nelle relazioni fra genitori e figli e in tutti quei contesti dove si sviluppino rapporti sociali. Quindi le aspettative possono condizionare la qualità delle relazioni interpersonali e il rendimento dei soggetti.

Risulta evidente quanto possa influenzare, positivamente o negativamente, il giudizio di valutazione distorto formulato da un superiore nei confronti di un dipendente. Questo riporta Wikipedia.

Anche se non dichiarate apertamente le aspettative che si hanno avete nei confronti dei bambini, ogni giorno, in base a come ci comportiamo e a come parliamo, i bambini si creeranno un’immagine di cosa pensate di loro che li porterà a comportarsi in modo da adeguarsi all’immagine che gli forniamo di loro stessi.

Penso che possiate ben capire nel caso dei bambini dislessici come possa essere condizionante se gli insegnanti credono che non possanno farcela. Al contrario: se un insegnante è convinto che quel bambino è “speciale”, intelligente e che potrà farcela nonostante le sue difficoltà di apprendimento, allora quel bambino avrà degli ottimi risultati a scuola.

Questo è valido per tutto, naturalmente, non solo a scuola… Da rifletterci  bene!

PS: la leggenda narra di Pigmalione, re di Cipro, che si era innamorato della statua di Afrodite al punto di crederla vera da immaginare di potersi ricongiungere ad essa.

2 Comments

  • Elisabetta
    Posted 07/02/2012 at 12:05

    Anch’io la penso cosi’ e capita anche in negativo . Ho una figlia che ha la Sindrome di Down , ma cerco di non dire nulla finche’ le persone che vengono a contatto con lei la conoscono di persona . L’approccio e’ diverso , piu’ positivo : lei non e’ una bambina con la SD , e’ Luisa e ha la SD .

    • admin
      Posted 07/02/2012 at 12:08

      Sono perfettamente d’accordo con te. Mai mettere davanti la patologia alla persona! Ciao

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