Parlare di riabilitazione nei DSA (o anche di Abilitazione) è un argomento complesso. In questo post voglio segnalarvi un tipo di trattamento che si può effettuare anche attraverso una App che ho recensito per il sito Mamamò.
La App si chiama iWinABC e si basa sul presupposto che bisogna stimolare i processi emergenti nel passaggio tra lo stadio ortografico e quello lessicale (stadi tipici della prima alfabetizzazione). Infatti il tipo di trattamento Sublessicale, su cui si base tale App, ha l’obiettivo di sviluppare una corretta e veloce associazione tra parole (lessicale) o sillabe (sublessicale) con le loro corrispondenze fonologiche (grafema/fonema), tramite esposizione tachistoscopica o varie facilitazioni percettive.
Come spiego nell’ articolo su Mamamò è un programma di lettura temporizzata, già disponibile da 12 anni su PC, ora anche per tablet.
iWinABC è un’App che si basa sul trattamento di tipo sublessicale: l’automatizzazione del riconoscimento di sillabe, partendo dalla lettera fino ad arrivare alla parola intera. Questo tipo di trattamento è particolarmente utile per quei bambini che hanno una lettura lenta e scorretta, cioè ricca di errori. Questa App aiuta questi soggetti ad automatizzare il riconoscimento sublessicale e quindi avere una lettura più fluida e senza errori.
Gli esercizi mirano al consolidamento di strategie di lettura che consentono di automatizzare l’identificazione globale delle sillabe. Il trattamento sublessicale permette di incrementare la rapidità di lettura senza compromettere l’accuratezza, cioè si riesca a leggere più velocemente senza aumentare il numero di errori.
Una ricerca di Tressoldi (2003) ha mostrato una buona efficacia eseguendo almeno 4 mesi di trattamento per 30 minuti al giorno di esercizio.
Poter lavorare a casa tutti i giorni, secondo gli esercizi prescritti dal logopedista, dà la possibilità di creare gli automatismi necessari affinché si passi dal miglioramento nell’esercizio a quello nel quotidiano.
Inoltre salvare i dati e i risultati degli esercizi, visualizzandoli ed esportandoli per inviarli al proprio terapista, dà a lui la possibilità di decidere se proseguire in quel modo o se è il caso di variare le impostazioni.
Si può così stabilire una vera e propria “riabilitazione a distanza” che permette di monitorare a distanza l’attività e le performance del paziente. Ai pazienti perché l’accurato monitoraggio dell’attività
domestica consente di diminuire i disagi di un’alta frequenza di visite in studio.
1 Comments
ignazia
È interessante