Oggi vi presento un libro e nello stesso tempo sottolineo l’importanza di questo argomento: il tutoring o peer tutoring. La formula base dell’insegnamento secondo la metodologia del tutoring prevede che un alunno svolga attività di insegnamento diretto in coppia ad un altro alunno con o senza difficoltà di apprendimento.
Il titolo del libro è, appunto, Tutoring.
Gestire la didattica attraverso l’insegnamento reciproco tra alunni offre numerosi vantaggi.
Questo volume li presenta e li esemplifica in chiave operativa. Nella prima parte vengono illustrati vari progetti di tutoring realizzati su larga scala nel mondo della scuola; nella seconda vengono date meticolose indicazioni su come avviare un progetto di tutoring (dalla scelta degli alunni e dalla loro formazione «a essere tutor» alla costruzione del materiale didattico e delle prove di verifica) e su come valutarne in modo obiettivo i risultati a livello di rendimento scolastico, atteggiamenti, relazioni e immagine di sé degli alunni.
I progetti di insegnamento reciproco tra alunni (peer tutoring) sono stati sperimentati ormai in quasi tutte le materie di insegnamento e ordini di scuola. Un alunno con maggiori abilità (tutor) svolge attività didattiche in coppia con un altro alunno (tutee), con o senza difficoltà di apprendimento.
I tutor non sono semplici surrogati dell’insegnante, perché anch’essi traggono da questa esperienza vantaggi paragonabili, se non addirittura superiori, a quelli dei loro «allievi». Non c’è dubbio che il tutoring dia ottimi risultati, in senso strettamente scolastico e nei rapporti interpersonali, nella motivazione e nell’autostima.