La lettura al Tachistoscopio è un metodo abilitativo per i dislessici, per allenarli ad una lettura globale della parola (lettura di tipo lessicale, basandosi appunto sul lessico) piuttosto che ad una lettura più lenta di tipo fonologico (lettura che avviene leggendo lettera per lettera senza dare un significato alla parola). I buoni lettori leggono utilizzando, appunto, un tipo di lettura lessicale.
Ma cosa è il Tachistoscopio? Si può leggere su Wikipedia:
I tachistoscopi erano ampiamente utilizzati in psicologia sperimentale, prima del diffondersi dei computer, per l’esposizione a stimoli visivi di durata controllata. Alcuni esperimenti utilizzavano coppie di tachistoscopi in modo da somministrare stimolazioni differenti in ciascun campo visivo. Più recenti sviluppi vedono l’impiego del tachistoscopio digitale nel trattamento della dislessia, in particolare grazie al metodo proposto dal ricercatore olandese Dirk J. Bakker, che prevede la stimolazione dell’emicampo visivo destro o sinistro a seconda del tipo di dislessia diagnosticata.
Durante gli anni 1960 i tachistoscopi vennero utilizzati nelle scuole pubbliche come supporto per sviluppare la lettura rapida. Esistevano due differenti tipi di strumento: in uno gli studenti guardavano attraverso una lente simile a quella di un mirino leggendo lettere, parole e frasi in una successione attivata manualmente; col secondo tipo di strumento le lettere e le frasi venivano proiettate in sequenza su uno schermo. Alla fine veniva verificata la comprensione lessicale degli studenti della strategia di lettura di tipo lessicale.
Il Tachistoscopio nella terapia con i dislessici va utilizzato seguendo uno specifico programma che deve essere progettato dal logopedista o da chi segue il bambino. Ci sono Tachistoscopi, come quello delle edizioni Erickson, molto validi. Esistono, però, anche delle app o dei programmi online che sono semplificati ma ugualmente utili anche per chi vuole semplicemente migliorare la propria velocità di lettura. Se volete sapere quali sono vi invito a leggere la recensione che ho fatto per il sito Mamamò.