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EMPATIA: LA PRIMA VERA “MEDICINA” PER UN BAMBINO IN DIFFICOLTA’

Girl in a classroom

Un bambino dislessico è un bambino che soffre delle sue difficoltà. Soffre nel vedere che laddove lui ci impiega tanto tempo per scrivere o fare un calcolo, il suo compagno di banco ha già finito. E si scoraggia…

Soffre nel vedere che quando la maestra fa leggere ad alta voce il suo amico lui lo fa senza alcuna difficoltà e pensa: io sono stupido!

Soffre e, molto spesso, noi adulti non lo capiamo solo perché il bambino non esprime apertamente la sua sofferenza. Non sempre è facile riconoscere le proprie emozioni e noi adulti lo sappiamo bene. Ecco perché dovremmo metterci sempre in ascolto di un bambino che sappiamo mostrare difficoltà nell’apprendimento e, oltre alle strategie per aiutarlo, la prima cosa da fare è supportarlo emotivamente.

Non basta incoraggiare il bambino dicendogli: puoi farcela, sei intelligente!

Ecco perché la vera “medicina” in questi casi è l’empatia.

L’empatia va insegnata ai bambini e impareranno per prima dall’esempio di noi adulti. Ecco perché è importante che siamo noi i primi a riconoscere le nostre emozioni e a metterci in ascolto di quelle degli altri.

Questo piccoli 4 punti vi aiuteranno a capire come comportarvi:

  1. Osserva il bambino, il suo atteggiamento corporeo
  2. Se non ne ha già parlato, chiedigli come si sente
  3. Comprendi sinceramente
  4. Sii presente

Perché è così importante riconoscere nell’altro un’emozione che, forse, lo sta disturbando?

Perchè nel momento in cui farò capire al bambino che ho compreso come lui o lei si sente, avrà un senso di sollievo e sarà capace di continuare nel suo lavoro o di individuare una soluzione al suo problema. Perchè ognuno di noi ha bisogno di un testimone amorevole!

 

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