Giacomo Cutrera, un ragazzo come tanti, ma la storia che lui stesso ha scritto rivela che è dislessico e che vive, come moltissimi altri, il problema del confronto e dello scontro con la scuola.
E’ una storia semplice e vera per dare un segno di speranza a chi ne sta vivendo ora i primi passi. Il racconto è scritto in un formato simile al corpo 16, quindi caratteri facilmente leggibili posti come messaggio forte all’editoria.
Il racconto deriva da lettere aperte e quindi è possibile reperire via web la versione audio di tali lettere:
Questo il link su youtube: http://www.youtube.com/watch?v=bhS8BwpUTxA
Al link qui sotto si può scaricare gratuitamente:
5 Comments
Rossella
IL “DEMONE BIANCO” DI GIACOMO CUTRERA, RAGAZZO DISLESSICO
SE UN DISTURBO DIVENTA RISCATTO E AIUTO AGLI ALTRI
Ho chiesto in giro cos’è la dislessia, ed ecco alcune risposte: «un difetto della vista»; «una specie di balbuzie»; «la pronuncia difettosa di consonanti»; «un problema di concentrazione»; «la pigrizia di chi non ha voglia di studiare». Ora capisco da un libro che quelle risposte sono tutte sbagliate.
Il libro si intitola: Demone bianco. Una storia di dislessia. Loha scritto Giacomo Cutrera, che ha 21 anni, vive a Brescia, è universitario di Ingegneria informatica. Il “Demone bianco” lo ha perseguitato fin dai primi anni di scuola. Studiava il doppio dei compagni, ma i suoi voti erano sempre i più bassi. «O sei stupido o non studi», gli dicevano gli insegnanti. Lui sapeva di non essere stupido e se ne accorsero pure gli insegnanti, che trovarono un’altra spiegazione: «Non sei stupido, sei solo affetto da una grave malattia detta “lazzaronite”.
Giacomo sa di non essere un lazzarone, un lavativo, uno scansafatiche. Si sente incompreso, per difendersi diventa freddo come un demone di ghiaccio. Scrive: Non odio i miei professori, perchè non è colpa loro se nessuno gli ha mai detto che esiste la dislessia. Ciò che rimprovero loro è di non aver avuto l’umiltà di ammettere che anche un ragazzino delle medie può intuire qualcosa che i docenti ignorano.
La dislessia è in Italia un disturbo poco conosciuto, eppure riguarda il 4-5 per cento della popolazione scolastica. Ci sono diverse forme di dislessia, come la difficoltà a scrivere o a fare i calcoli. Quella di Giacomo è la difficoltà di lettura. Per trovare un aiuto, che non gli arriva nè dalla scuola nè dalla famiglia, a 14 anni decide di andare a una riunione dell’Aid, l’Associazione italiana dislessia, che ha una sede a Brescia. Ma non trova nessun ragazzo come lui, solo insegnanti e genitori che parlano tra di loro.
Allora si fa avanti per raccontare dal vivo cosa significa il suo disturbo. Le madri gli chiedono di incontrare i figli, e così nasce il Gruppo giovani dell’Aid, che a Brescia si raduna ogni primo mercoledì del mese.
Giacomo non ha più saltato nemmeno un incontro, testimone di un’adolescenza ferita che ha saputo trasformare il dolore in riscatto e aiuto agli altri. Il libro Demone bianco si può scaricare gratuitamente da Internet.
http://www.sanpaolo.org/fc/0914fc/0914f162.htm
Rosa
Mio figlio è dislessico e disortografico.
Dopo l’ esame di terza media io e mio marito abbiamo deciso di vedere chiaro su tutta una serie di incongruenze che hanno logorato noi ma prima di tutti lui.
A scuola lui era il bullo, era quello che interropeva le lezioni per chiedere spiegazioni “stupide”, era quello che quando le pressioni erano troppe chiedeva di andare in bagno, era quello che si impegnava poco, era quello che quando voleva sapeva studiare, era quello che “tu non sai leggere”, era quello che quando le prove erano scritte passava la prima parte del tempo a cincischiare, era quello che svolgeva solo la meta’ della verifica, era questo ed altre cento cose per loro, era tutto e in fondo non era nulla.
A niente è valso continuare a dire che lui studiava e che forse poteva essere dislessico. No, assolutamente no. Voi siete solo genitori prottetivi.
Tutto questo fino a Giugno 2012.
Ha sostenuto l’ esame di terza media. E’ stato promosso con l’ umiliazione di una votazione che non lo rappresenta.
A fine Agosto il responso: Dislessia.
Per lui non è facile da digerire ma credo che in otto anni di scuola abbia sopportato di peggio.
Auguri amore.
Rossella Grenci
Auguri anche da parte mia, spero che il peggio sia passato. La consapevolezza non può che aiutare lui e, spero, la scuola!
Rosa
Grazie per gli auguri.
Domani, noi genitori dei ragazzi dislessici, abbiamo un incontro a scuola con i professori.
Speriamo bene!!!