Ecco un libro che porterò con me “sotto l’ombrellone”: Intelligenza ecologica di Daniel Goleman:
La salvaguardia dell’ambiente è una questione di ideologia?
No.
Un problema di comportamento?
Nemmeno.
È un’emergenza cognitiva che minaccia tutti.
Solo l’evoluzione del cervello verso l’intelligenza ecologica
può salvare la specie umana.
Nemmeno.
È un’emergenza cognitiva che minaccia tutti.
Solo l’evoluzione del cervello verso l’intelligenza ecologica
può salvare la specie umana.
Non basta un’informazione trasparente per diventare i consumatori consapevoli di un mercato ecosostenibile. Occorre un radicale cambiamento cognitivo, che ci permetta di reagire a una vernice al piombo con la stessa istintiva percezione di pericolo che da millenni proviamo alla vista di un predatore.
Goleman si concentra sull’impatto che la consapevolezza individuale può avere sulla società dei consumi, prima di tutto, risvegliando ogni singolo cittadino al consumo consapevole e all’impegno sociale senza rinunciare al proprio margine d’azione e di influenzamento sull’evolversi della vita: dall’andamento generale dei mercati e dei processi sociali, alle riunioni di condominio, alla gestione di una azienda. L’essere umano partecipa all’evoluzione della vita sulla Terra, noi siamo parte dello stesso processo ad cui siamo emersi e ora ne siamo corresponsabili, co-creatori è un termine sempre più usato. E’ l’intelligenza collettiva dell’umanità che ci mette in condizione – se e quando riconosciuta e attivata – di fare le scelte più opportune per affrontare difficoltà presenti e sfide future. I problemi attuali, se pensiamo – appunto – a quelli di tipo ecologici sono di natura tale che non possono essere affrontati da un solo individuo ma richiedono la collaborazione e l’interazione di diverse competenze, punti di vista, intelligenze, sottolinea Goleman. Il tema è complesso e alcuni hanno rimproverato all’autore di avere affrontato il discorso troppo superficialmente, senza mettere in discussione i presupposti di base della società antropocentrica, senza fare cenno alla rivoluzione di pensiero presentata dall’ecologia profonda e dall’ecopsicologia, ma cionondimeno, questo libro ha il pregio di avere coniato un termine che risveglia attorno a sé una attenzione e una consapevolezza oggi necessarie. Esattamente come è successo per il suo primo libro, che ha riassunto in due parole, “intelligenza emotiva”, una necessità da molti sentita ma prima poco esplicitata e gestita. Ecco che con questa formula “Intelligenza ecologica” si possono aprire molte porte, molte menti e molto cuori a temi cari a chi già da tempo vede la questione ecologica come alla base stessa della nostra civiltà. Tre solo i punti in cui Goleman riassume il suo invito:
1. Conosci il tuo impatto
2. Cerca e favorisci il miglioramento
3. Condividi ciò che impari
Basterebbe che tutti seguissero queste tre regole – dice – per creare insieme una forza in grado di migliorare il nostro ecosistema umano. In realtà il discorso andrebbe portato molto oltre, ma questo è un primo passo. Ben venga.
Marcella Danon
1 Comments
Teresa Mazzanti
“Intelligenza ecologica” per affrontare un problema che coinvolge tutta l’umanità, specialmente quella che si ritiene progredita. Gli Indios sanno rispettare la natura, hanno molte cose da insegnarci.
Così come avviene per l’educazione stradale, già nelle scuole bisognerebbe insegnare a fare buon uso delle risorse del territorio, ad eliminare gli sprechi a condannare gli abusi e la proliferazione di rifiuti tossici.