Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

LEGGERE MEGLIO NON SIGNIFICA MEMORIZZARE DI PIU’

8187 L'articolo di qualche giorno fa rimetteva in discussione qualcosa che si intuiva prima e si conosceva poi, riguardo la leggebilità di un testo a seconda del font utilizzato. E' per questo che a livello internazionale, così come in Italia, sono stati creati dei font appositi che avessero determinate caratteristiche. Alcune ricerche, anche italiane, ne hanno confermato la validità e cioè: si legge meglio e più velocemente con un carattere di stampa particolare (vedi Easy Reading con il quale è stato pubblicato il mio libro di Storie di normale dislessia o il font utilizzato dalla Erickson nel mio ultimo libro Capire la mia dislessia). Volevo quindi riflettere sulla ricerca che ho pubblicato secondo la quale "leggere informazioni con un carattere meno leggibile innesca processi cognitivi più profondi, che aiutano lo studente nel ricordare ciò che ha letto con più facilità”. Allora capiamoci: leggere con meno fatica non significa memorizzare. Infatti qui si tratta di fare una distinzione. Una lettura più scorrevole agevola il lettore, lo affatica di meno e migliora la comprensione del testo. Quello che invece evidenzia la ricerca inglese è che, in un gruppo di studenti, un font più "difficile" ne ha migliorato la memoria. Come spiegano, infatti, l'ipotesi è che i processi cognitivi innescati siano diversi.

Leggi di più

LA MATEMATICA E L’USO DELLE DITA

Le dita sono importanti per contare, ma anche per la costruzione del significato di numero. Questo è il sunto dell'articolo "La matematica passa dalle dita"di Anna Baccaglini-Frank. Alcuni risultati ottenuti nel campo delle neuroscienze hanno messo in luce un legame neuro-funzionale tra l’uso delle dita e lo sviluppo del senso del numero. Secondo lo studioso Butterworth, questo legame si  fonda  sull’idea  che  si costruiscono rappresentazioni numeriche concrete e astratte usando le dita, le parole e i numerali (i simboli).

Leggi di più

SCOPERTA L’AREA CEREBRALE DEI NUMERI

Ognuno la legga come vuole, ma per me è chiaro che anche l'ultima ricerca sul cervello umano riguardo alla matematica, condotta dal neurologo Josef Parvizi dell’università americana di Stanford, mostra che il nostro cervello non nasce per riconoscere i numerali, così come non nasce per riconoscere le parole, come spiegava già Marianne Wolf nel suo libro Proust e il Calamaro. Questa scoperta potrebbe aiutare a comprendere meglio la dislessia per i numeri e l’incapacità di elaborare le informazioni numeriche (discalculia). E’ il primo studio in assoluto a mostrare l’esistenza di un gruppo di cellule nervose nel cervello umano che si specializza nell’elaborazione dei numeri.

Leggi di più

LABIRINTI PER I DEFICIT DI ATTENZIONE

Per l'articolo odierno ringrazio Laura di Gentle Way per avermi segnalato ciò che ha scritto nel suo blog e per l'interesse che mostra verso argomenti riguardanti l'infanzia. In questo caso nel suo articolo parla di un'interessante ricerca effettuata negli Stati Uniti che ha come protagonista uno "strumento" chiamato "CHILDREN'S CRETAN INTUIPATH",  un doppio labirinto disegnato in modo da essere percorso con entrambe le mani contemporaneamente, muovendosi in opposte direzioni. Credo che ci sia qualcosa in comune anche con uno degli esercizi del Brain Gym® (il Direttore d'orchestra), in cui si fanno muovere le due mani nello spazio come per seguire appunto due spirali a destra e sinistra. Leggiamo cosa scrive Laura:

Leggi di più

NUOVI SPUNTI DI TERAPIA PER I DISLESSICI DAI VIDEOGIOCHI D’AZIONE

Dopo la ricerca del team padovano del professor Facoetti sui problemi di attenzione visiva dei bambini dislessici, si aggiunge un nuovo tassello: i videogiochi di azione sono utili per migliorare la loro lettura. E' una notizia che ha fatto il giro del web nello scorso mese. Vediamola nel dettaglio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Current Biology. "I videogiochi d'azione migliorano molti aspetti dell’attenzione visiva e favoriscono l'estrazione di informazioni dall'ambiente", sottolinea Andrea Facoetti dell'Università degli Studi di Padova e consulente all’Istituto Scientifico “E. Medea”.

Leggi di più