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Salute

QUALCOSA SULLA DISPRASSIA…

 E' da qualche tempo che ricevo domande sulla disprassia. Personalmente non mi occupo di questo disturbo in modo specifico, e quindi non posso dirvi niente di mio. Ho però deciso di parlarne in questo articolo. C'è in Italia l'AIDEE (Associazione Italiana Disprassia dell’Età Evolutiva), con a capo la collega Letizia Sabbadini, esperta nel settore. Potete andare sul suo sito e chiedere informazioni: www.aidee.it/ Cosa è la Disprassia? La Disprassia viene generalmente inclusa nella definizione di DCD (Developmental Coordination Desorder), in italiano disturbi della Coordinazione Motoria, ovvero Disturbo nel quale le prestazioni in compiti di coordinazione motoria, fini o grosso motori, sono significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età e allo sviluppo intellettivo (DSM IV). E’ infatti riconosciuta come un disturbo congenito o acquisito precocemente che, pur non alterando nella sua globalità lo sviluppo motorio, comporta difficoltà nella gestione dei movimenti comunemente utilizzati nelle attività quotidiane (ad es. vestirsi, svestirsi, allacciarsi le scarpe) e nel compiere gesti espressivi (che servono a comunicare emozioni, stati d’animo); inoltre è deficitaria la capacità di compiere sia gesti transitivi (che comportano l’uso di un oggetto, abilità manuali ) che intransitivi (non rivolti ad un oggetto, a contenuto prevalentemente simbolico).

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LINGUAGGIO INFANTILE E YOGA

 
  
Nell'incredibile blog di Claudia - La casa nella prateria, ci sono sempre degli articoli fantastici sui e per i bambini. 
Oggi ne ho trovato uno, riguardante lo Yoga e il linguaggio infantile. 
Come logopedista e come cultrice dello Yoga, come avrete potuto notare da altri articoli sul mio blog, ritengo che ciò che scrive la collega inglese, nonchè insegnante di Yoga, Heather Warr dei centri Childlight Yoga è molto interessante.  “Le posizioni che iniziano con lo stesso suono sono eccellenti per favorire lo sviluppo del linguaggio” dice la Warr.

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LA DEGLUTIZIONE ATIPICA E IL LOGOPEDISTA

   
Nel sito di due colleghe logopediste, ho trovato ben spiegato cosa è la deglutizione atipica e come si cura...
La deglutizione atipica nei bambini è legata alla persistenza nel tempo di movimenti disfunzionali della lingua, non necessariamente dovuti ad una patologia, ma di solito collegati a “cattive abitudini” del movimento e della postura. Mentre il bambino parla e deglutisce la lingua si muove in avanti in maniera eccessiva e talvolta assume una posizione troppo arretrata o troppo avanzata in condizioni di riposo. A riposo il bambino può tenere la lingua tra i denti anteriori, a volte addirittura un po’ protrusa al di fuori della bocca. La deglutizione effettuata con una spinta in avanti della lingua è normale nel lattante, ma di solito nel bambino più grande e nell’adulto la spinta della lingua viene sostituita dal suo puntamento contro il palato. Se la lingua continua a spingere in avanti, il bambino potrà avere un aspetto, una deglutizione ed un modo di pronunciare determinati suoni diversi rispetto ai suoi coetanei. Il trattamento dei bambini con alterazioni funzionali della deglutizione è solitamente affrontato da un’equipe di specialisti, che include il dentista, l’ortodonzista, il logopedista e il pediatra.

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L’ACQUA E IL BRAIN GYM

Nel Brain Gym®, di cui vi ho già parlato, risulta di fondamentale importanza bere acqua. Vediamo perchè... Il cervello contiene acqua fino all'85% . Il cervello si presenta denso e gommoso in alcune aree e quasi liquido in altre. L'acqua è fondamentale per il cervello perchè esso opera come un sistema elettrico per scambiare le informazioni e connettersi con le varie parti del corpo. Grazie al suo contenuto liquido il cervello amplifica la sua conduttività elettrica e le correnti elettriche possono propagarsi a gran velocità attraverso la testa scorrendo continuamente e fluidamente. L'acqua funziona da conduttore ed è il mezzo ideale per la diffusione delle cariche elettriche dall'interno all'esterno della cellula nervosa.

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COMINCIO COL BRAIN GYM!

Ho cominciato la formazione in Brain Gym con la pedagogista Maria Paola Casali. La ringrazio di cuore per quello che ho imparato da lei in questi giorni. Vi dò solo un assaggino...
Maria Paola durante uno dei suoi corsi. La Kinesiologia educativa e il Brain Gym aiutano l'integrazione tra il sistema limbico (le emozioni), la corteccia cerebrale (il pensiero conscio-associativo) e il cervello posteriore e anteriore (ricezione ed espressione), se vogliamo usufruire delle nostre piene potenzialità. Spesso a causa dello stress o della postura sbagliata i due emisferi comunicano male, cioè con poco successo, ed uno dei due prende il sopravvento. Quindi, di conseguenza, reagiamo solo in modo riflesso, dominati dal nostro centro di sopravvivenza. POSITIVITA' del Brain Gym: non usa i termini “problema” o “difficoltà”, che implicano già un giudizio di valore, ma preferisce parlare di “sfide”, termine che evoca l’esercizio della libertà di scelta.

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DISLESSIA E DISTURBI DI LINGUAGGIO

Studi retrospettivi che hanno analizzato i precursori dei disturbi specifici dell’apprendimento, hanno dimostrato che la maggior parte dei bambini dislessici presentavano difficoltà nello sviluppo del linguaggio nei primi anni di vita. I disturbi del linguaggio colpiscono il 5-6% dei bambini in età prescolare. Numerose ricerche che hanno cercato di individuare i fattori predittivi dei disturbi specifici dell’apprendimento in popolazioni normali hanno messo in evidenza una forte correlazione tra apprendimento della lettura e livello linguistico raggiunto alla scuola materna.

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IL LINGUAGGIO DA 1 A 3 ANNI

 
 
Dr. Maria Teresa Menegus Foniatra Generalmente tra i 12 e i 15 mesi il bambino usa le prime parole, dotate di significato, sia per denominare (parti del corpo, persone, segnali di saluto, etc.) sia per richiedere. A questa età la muscolatura della bocca è adeguatamente allenata e la comprensione è ben sviluppata (indica gli oggetti che gli vengono richiesti, esegue ordini semplici, …). Molto spesso le parole hanno un valore di vera e propria frase o possono assumere più significati se usati in contesti diversi e se vengono prodotte con differente intonazione della voce. Sebbene il bambino usi una sola parola, tuttavia possiede già la frase organizzata a livello di pensiero. In questo periodo il linguaggio verbale e quello gestuale vengono utilizzati contemporaneamente ed il gesto può sostituire o rinforzare una parola od un verbo. Quando il bambino indica il frutto e contemporaneamente dice “mela”, in realtà denomina sia con la voce che con il gesto. Così come quando dice “da” e porge le mani, in realtà chiede sia con la voce che con il gesto. Al contrario, quando parola e gesto vengono utilizzati contemporaneamente ma ciascuno con diverso significato, il bambino sta formulando una frase a due termini.

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NATO IN UN GIORNO AZZURRO: VIVERE CON LA SINDROME DI ASPERGER

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«I numeri, per me, sono come amici che incontro dappertutto. Ciascuno è unico e ha una precisa personalità. L'11 è espansivo e il 5 è rumoroso, mentre il 4 è timido e silenzioso: è il mio numero preferito, forse perché mi ricorda me stesso. Hanno una forma, un colore e si muovono. L'1 è di un bianco accecante, il 5 è un rombo di tuono, l'89 mi ricorda la neve che cade dal cielo. Alcuni sono belli e altri brutti ma ai miei occhi sono tutti speciali. Ovunque vada e qualunque cosa faccia i numeri non sono mai lontani dai miei pensieri ». Così Daniel Tammet, nel libro Nato in un giorno azzurro, descrive la sua sofisticata percezione dei caratteri matematici. La particolarità di Daniel è dovuta alla sindrome di Asperger, una forma di autismo che è stata resa famosa nel 1988 da Dustin Hoffman con il film Rain man, L'uomo della pioggia, vincitore di quattro Oscar. «Come il personaggio Raymond Babbit — spiega Tammet — anch'io ho un bisogno quasi ossessivo di ordine e di routine che si riflette in moltissimi dettagli quotidiani».

 

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