Non è facile parlare di Separazione e divorzio. Oggi voglio farlo riportandovi parte di un articolo uscito nel 2005 su Uppa, rivista pediatrica.
È incredibile come cose che sembrano scontate per chi ha buon senso debbano poi essere validate dalla scienza e diventino delle scoperte dell'altro mondo.
Questo perché il nostro mondo "scientifico" si è chiuso sempre di più, lasciando, spesso, poco spazio alla creatività e al sapere che nasce dalla pratica (pragmatico).
Quindi, quello che sto per…
Sto leggendo il libro dello psicoterapeuta e filosofo Piero Ferrucci La Bellezza e l'anima. Come l'esperienza del bello cambia la nostra vita.
Lo sapevate che la bellezza oltre a contenere e trasmettere conoscenza, la facilità? E sapete che il sistema scolastico migliore è quello ungherese, dove insegnano la musica col metodo Kodàly?
Leggo l'articolo di Maria Novella De Luca:
Daniela Del Boca e Silvia Pasqua, docenti di Economia Politica all´università di Torino, hanno messo a confronto diverse fonti statistiche, ma in particolare i risultati degli ultimi test Invalsi (ossia sul livello di preparazione) per la seconda e la quinta elementare nell´anno 2009/10, ciò che emerge in modo netto è la maggiore preparazione sia in italiano che in matematica dei bambini che nella prima infanzia avevano frequentato un asilo nido.
I bambini hanno bisogno del contatto con la natura per apprendere.
Come scrive Pia Pera nel libro Giardino&Orto Terapia. Coltivando la terra si coltiva anche la felicità:
L'orto è un grande maestro. Insegna come coltivare, prima di tutto, come seminare, innaffiare, zappettare, portare a maturazione e raccogliere, e poi, come notano le maestre, è una bella occasione di imparare sul campo tante altre cose, dalla botanica alla storia alla geometria. Coltivare un orto a scuola è considerato anche un modo di valorizzare il gusto, far conoscere sapori ignoti a chi si ciba soltanto di certo plasticoso cibo della grande distribuzione.
La voce umana ha un potere grande e segreto, che assordati da molti apparecchi rischiamo di dimenticare. Prima del senso c’è il suono, prima delle parole c’è la voce. Quella voce ha potere sulle cose: le chiama all’umanità, le rende umane.