L'importanza del gioco con le mani ha una base neurofisiologica; infatti, la mano occupa sulla corteccia cerebrale l'area più estesa di ogni altra parte del corpo: ogni dito della mano è posto in relazione a un'ansa del cervello.
Mi è stato consigliato il libro Proust e il Calamaro. Storia e Scienza del Cervello che legge. In attesa di leggerlo vi spiego di cosa si tratta... L'autrice, Maryanne Wolf è una nota neuroscienziata cognitivista. Studiosa della lettura, e in particolare della dislessia. Nel suo libro spiega che la lettura non è un'attitudine naturale dell'uomo, ma una sua invenzione, forse la più geniale, che risale a 6000 anni fa in Mesopotamia, con la scrittura cuneiforme dei Sumeri.
Per capire concetti astratti come la matematica e la lettura dobbiamo vivere esperienze reali, che coinvolgano l'intero corpo e che siano capaci di creare un contesto entro il quale calarci. La natura e le esperienze concrete fanno sorgere domande e curiosità, tanto da motivare chi impara a cercare e a comprendere ad un livello più…
Leggendo il libro Risvegliare il cuore bambino trovo la conferma che una scuola è possibile e necessaria. Possiamo farne a meno di una scuola che si basa solo sull'informazione, competitiva. In un'indagine negli USA emerge che
E se parlassimo ai bambini di Intelligenze multiple attraverso le storie? E' questo che fa il nuovo libro della Erickson (con CR-ROM) Nove volte intelligenti.
Queste le attività proposte:
Continuo a segnalarvi un libro delle edizioni Uovonero: Un'aliena nel cortile di Clare Sainsbury. Questo libro, vincitore del Best Academic Book Award del supplemento educativo del Times, nasce dal desiderio di Clare di raccontare la propria storia, con particolare riguardo alle esperienze avute a scuola, per evitare che altri come lei diventino oggetto di derisione o di prepotenze. Nella recensione di Raffaella Musico si legge:
Avete mai riflettuto sul significato che ha il gesto di lanciare gli oggetti nel bambino piccolo?
Su Uppa - Un pediatra per amico viene data una spiegazione molto accurata che ci aiuta a comprendere il modo di "apprendere" del cucciolo d'uomo.
Ancora un breve brano tratto da Dicono che sono Asperger di P. Cornaglia Ferraris:
Oggi mi hanno detto che ho un disturbo che si chiama “Asperger”, o almeno credo che si scriva così. Io non sono proprio convinto di avere un disturbo e anzi credo che il disturbo ce l’abbiano gli altri, cioè loro, quelli che non si interessano di animali, oppure usano “giochi di parole”, che sarebbero frasi che non vogliono dire nulla, fatte apposta per confondermi…
A proposito di figli adolescenti: è vero che non sono tutti uguali, ma la fase della ribellione l'hanno avuta entrambi i miei figli, anche se manifestata differentemente e con tempi diversi. Ricordo di averla avuta anche io (molto, ma molto tempo fa :), sebbene fossi una ragazza "ragionevole"!
E' per questo che dopo aver letto questo articolo ho avuto conferma del fatto che sia una cosa del tutto normale e che fa parte del loro personale percorso di crescita.
Venire a contatto con una persona con la Sindrome di Asperger porta a ripensare a quanti "preconcetti" abbiamo noi neurotipici. Infatti, come è scritto su L' Ottimista: