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DISLESSIA: CARATTERISTICA O CATEGORIA?

Forse non ne siete del tutto consapevoli, ma parlare di dislessia sul web è diventato un buon argomento di discussione. Ben venga!  Naturalmente più aumentano gli interventi, maggiore è la possibilità che si dica qualche sciocchezza, se non proprio delle vere e proprie inesattezze alle quali, purtroppo, non mi sono ancora rassegnata. Questo preambolo è perchè…

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IL MATERNAGE: PARTIRE DAI PIU’ PICCOLI

Oggi voglio partire da lontano nel tempo, ma da molto vicino nello spazio. Voglio parlare di Maternage. Sapete cos'è? "E' l’arte di prendersi cura del proprio bambino attraverso un'educazione ad alto contatto basata sull’amore, il contatto, la comunicazione e il conforto; è l’insieme delle cure affettuose, premurose e continue caratteristiche dell’atteggiamento materno”. Attraverso il Maternage si soddisfano i bisogni primari di ogni bambino. Un libro meraviglioso che parla di maternage è Sono qui con te, di Elena Balsamo, pediatra, etnopediatra e molto altro ancora.

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MATTEO SALVO, LE STRATEGIE DI MEMORIA E LE MAPPE

Macrolibrarsi.it presenta il COFANETTO: Pensa diversaMENTE, agisci genialMENTE, grazie alle Mappe Mentali di Matteo Salvo Oggi vorrei parlarvi di Matteo Salvo, giovane genovese che dopo la maturità classica, si è laureato in Ingegneria meccanica presso I'Università di Genova. Dal 2000 insegna Tecniche di memoria e metodologie di studio in Italia e all'estero in lingua italiana, inglese e spagnola. Ha fondato e dirige la scuola MindPerformance, con sede a Torino, specializzata in strategie di apprendimento efficace e nel miglioramento e nello sviluppo delle risorse umane. È il primo e attualmente unico istruttore in Italia certificato direttamente da Tony Buzan per insegnare le Mappe Mentali®. Oltre ai molteplici corsi che tiene in tutta Italia, ha pubblicato diversi manuali e DVD per imparare le tecniche di memoria, le mappe mentali, la lingua inglese.

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LE VALUTAZIONI SCOLASTICHE DI FINE ANNO

Quante volte mi sono chiesta che senso avesse bocciare un ragazzo in difficoltà, dislessico o no. O meglio: ribocciarlo! Nel periodo estivo mi rifaccio sempre le stesse domande quando vengo a conoscenza, tramite i miei pazienti, di situazioni in cui la scuola ha grosse responsabilità sull'insuccesso di questi ragazzi e si nasconde dietro valutazioni asettiche: Il ragazzo non ha raggiunto gli obiettivi... Ma possibile che gli obiettivi debbano essere rigidamente stabiliti a priori, senza considerare il punto di partenza dello studente, le sue peculiarità di apprendimento, la sua storia personale? Mentre continuano a girarmi queste e altre domande, leggo l'interessante articolo sul blog amico Dislessia? Io ti conosco dal titolo Il "6 dislessico".

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