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LIBRI DI STORIE… SENZA PAROLE

Oggi volevo segnalarvi 3 libri che hanno in comune una cosa: sono dei silent-book. Cosa sono?
 
I silent-book rappresentano non solo un’opportunità unica di giocare e divertirsi con i libri insieme ai nostri figli, ma anche uno strumento infallibile per svilupparne la fantasia, la creatività, la capacità di espressione. Essendo totalmente, o quasi, privi di testo, siamo noi o, ancor meglio, i bambini a inventare i dialoghi dei personaggi, i suoni, la storia stessa. E questa storia sarà ogni volta diversa, perché influenzata dalle emozioni del momento. E’ sufficiente dare il la con il classico “C’era una volta…”, e poi lasciare che immaginazione e fantasia facciano il resto.
 
Ma i silent-book offrono un’altra possibilità: in un mondo come il nostro, dominato dalla comunicazione multimediale, dalle urla e dai messaggi logorroici che ci bombardano di continuo e da ogni dove, i libri fatti di sole illustrazioni possono costituire un rifugio, un porto sicuro in cui rannicchiarsi e godere semplicemente della bellezza e della potenza espressiva delle immagini. Fornendo ai nostri bambini un’arma in più nella guerra della comunicazione: il silenzio. Perché è anche apprezzando il silenzio che si impara a comunicare.

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IMPARARE L’INGLESE CON HOCUS E LOTUS

1371461513183hocus_lotus_640 Il FORMAT NARRATIVO è un modello psicolinguistico per l’insegnamento delle lingue ai bambini della scuola dell'Infanzia, Primaria e del Nido.  Sviluppato alla 'Sapienza' Università di Roma dalla Prof.ssa Traute Taeschner all’interno di diversi Progetti Europei Socrates Lingua, è stato verificato sperimentalmente con successo in più di 120 Scuole dell’Infanzia ed Primarie italiane ed europee ed è attualmente utilizzato da più di 4.000 insegnanti in tutta Europa. Vincitore dell’ORO al Festival per il Programma di Educazione Permanente a Berlino 2007, questo progetto educativo vede coinvolta la Rai e la Provincia di Bolzano per la produzione dei materiali didattici ad esso collegato.  Hocus e Lotus sono i personaggi che, insieme ai loro amici, vivono le loro avventure accompagnate da una narrazione cantata in inglese, chiara e orecchiabile. Esiste una serie televisiva, in cui Hocus e Lotus sono i protagonisti, con l’obiettivo di fornire non soltanto un generico contatto o una sensibilizzazione nei confronti della lingua straniera, ma quello di innescare l'apprendimento vero e proprio di una nuova lingua con molte parole e frasi che diventino di uso spontaneo in situazioni quotidiane.  Infatti ogni narrazione ripercorre le esperienze di vita dei bambini, offrendo loro ambienti fantastici ma riconoscibili come familiari in modo da capire lo svolgimento dell’azione senza disorientarsi. 

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LIBRO: LA DIDATTICA PER I BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

getty_rf_photo_of_sharpened_colored_pencils Dall'uscita della Circolare Ministeriale n. 8, a marzo, relativa alle Indicazioni operative sulla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, qualcosa sembra si stia muovendo. Ma c'è bisogno che la scuola si aggiorni. Per questo consiglio, a tutti gli insegnanti, di leggere il libro di Ianes e Macchia La Didattica per i Bisogni Educativi Speciali. Strategie e buone prassi di sostegno inclusivo. Guide per l'educazione speciale. Gli alunni con BES, sono quegli alunni per i quali, pur in assenza di diagnosi o certificazione clinica, possono essere predisposti dei progetti educativi didattico personalizzati (PDP), tra i quali, oltre a quelli con disabilità e con Dsa, sono compresi anche gli studenti con disturbi evolutivi specifici e che hanno uno svantaggio culturale, sociale o linguistico. Il primo tema affrontato dagli autori è come leggere e comprendere tali bisogni, fondando l’analisi sul modello antropologico e sugli ambiti di sviluppo dell’ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dopo aver letto i bisogni occorre però saper favorire gli apprendimenti e la partecipazione in modi efficaci, soprattutto in situazioni complesse.

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IL SUCCESSO DELLA DIDATTICA: COSTRUIRE RELAZIONI

focus point on  center hands (red shirt) special toned and sun light photo f/x Sono una logopedista, non ho studiato per diventare un' insegnante (ho fatto il Liceo Scientifico), però sono figlia di un'insegnante di scuola elementare, una donna eccezionale che non c'è più già da qualche anno, ma che ha lasciato il segno in tutti i bambini che sono cresciuti insieme a lei. Perchè? Era brava, personalizzava la didattica, utilizzava tanti strumenti diversi per fare lezione (gite, spettacoli, ricerche di gruppo), cercava di capire la storia di ogni bambino. Una cosa però faceva davvero la differenza: creava relazioni. L'ho capito vedendo la testimonianza su TED di Rita F. Pierson, che apparentemente sembra dire cose scontate. Ma non è così. Vi invito a perdere qualche minuto del vostro tempo per farvi coinvolgere dalla forza prorompente di questa EDUCATRICE.

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