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GIANNI RODARI PARLA DEI LIBRI PER BAMBINI…

 
Brano tratto da
AUTOPRESENTAZIONE
(mostra del libro italiano per l’infanzia e la gioventù: Monaco di Baviera, 1977)
 
...L’ideale sarebbero libri capaci di impegnare, divertire, sfidare, mettere in moto tutte le energie della personalità infantile così come riesce a fare un buon giocattolo. Chiarisco ancora: non vorrei mai che un bambino lasciasse la sua palla, o il suo pallone, per leggere un libro, ma che fosse così contento, così intero nella lettura come è contento e intero nel gioco.

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GIANNI RODARI: I BAMBINI E LA LETTURA

Rodari quest'anno avrebbe fatto 90 anni. Per ricordare l'opera e il pensiero di questo uomo "bambino" ho deciso di dedicargli alcuni articoli. Questo è il primo.
 
 
 
...Le condizioni di una lettura disinteressata e veramente educativa sono molte e complesse, e assai raramente si realizzano nella scuola. Personalmente non sarei capace di esporle in modo ordinato e convincente. Posso accennare ad alcune che mi sembrano particolarmente importanti.
La prima è questa: che la lettura sia, in qualche misura, fine a se stessa, come il gioco.
Quando il maestro, durante gli ultimi dieci minuti di lezione, prima che suoni il campanello, premia l’attenzione o il buon lavoro della scolaresca leggendo qualche pagina di Pinocchio o di Robinson Crusoe, egli considera quei momenti probabilmente come una semplice distensione.
Al contrario, invece, è assai difficile che in quella mattinata egli abbia fatto qualcosa di più utile.

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DEMISTIFICAZIONE E DISLESSIA: IMPARARE DALLA DIFFERENZA

 
Ecco cosa è la "demistificazione” (come suggerito da Mel Levine) che, attraverso la discussione aperta con adulti che supportano i bambini dislessici, li aiuta a imparare a chiarire e a specificare le loro differenze e a comprendere che, come ogni altra persona, essi hanno punti di forza e di debolezza. Di seguito alcuni suggerimenti: Eliminare ogni marchio attraverso un atteggiamento empatico verso i bambini. Enfatizzare il fatto che non c’è da incolpare nessuno e che gli adulti sanno che loro hanno spesso bisogno di lavorare più sodo per leggere bene, che loro imparano in modo differente.

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