Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

ERICKSON LIVE E IL LIBRO “FACILE, FACILE”

EricksonLIVE è il nuovo progetto firmato Erickson che propone pubblicazioni di narrativa, biografie, presentazioni di buone prassi, descrizioni di sperimentazioni, metodologie e strumenti di lavoro. EricksonLIVE dà voce ai professionisti del mondo della scuola, dell’educazione e del settore socio/sanitario, ma anche a genitori, studenti, pazienti, utenti, volontari e cittadini attivi. Vengono selezionate, pubblicate e divulgate le esperienze, le sperimentazioni e le idee che questi protagonisti hanno sviluppato e realizzato: si dà loro l’opportunità di condividerle attraverso la stampa tradizionale, l’e-book e il web.

Leggi di più

UNO SGUARDO SULLA SINDROME DI ASPERGER

Sindrome di Asperger, un nome ancora poco conosciuto che nasconde una realtà più comune di quanto si creda! In Italia, come al solito, le informazioni viaggiano con un passo più lento... Dal 2002, però, è nata un'Associazione di genitori dal nome Gruppo Asperger. Quello che adesso permette di conoscere meglio questa realtà non è solo una letteratura più ricca (se ricordate ho scritto in merito ad un libro che mi è piaciuto molto "Lo strano case del cane ucciso a mezzanotte", ma anche "Amore come inverno") ma anche la vasta filmografia. In questi giorni uscirà nelle sale cinematografiche italiane Il mio nome è Khan (My name is Khan), un film bolliwoodiano-americano sulla storia di un uomo con la Sindrome di Asperger. E' invece uscito in primavera un altro film delicato e toccante: Adam.

Leggi di più

I LIBRI TATTILI

Articolo tratto da Un pediatra per amico scritto da Sonia Bozzi. Le mani sanno leggere Diversi anni fa, a metà degli anni ’80, un grandissimo scrittore immaginava l’uomo del futuro senza naso, incapace di sentire gli odori. Lo scrittore si chiamava Italo Calvino ed era tanto preoccupato per la perdita di conoscenza sensoriale da decidere di scrivere cinque racconti, ognuno dei quali dedicato ad un senso. Poi morì, e l’opera rimase incompiuta. Ma la preoccupazione doveva essere diffusa perché già qualche anno prima Bruno Munari organizzava i suoi laboratori per bambini, convinto che l’educazione sensoriale fosse importante come quella linguistica o musicale e che andasse insegnata nelle scuole. Munari sosteneva che finché siamo bambini i nostri recettori sensoriali rimangono ben aperti, per ricevere, assimilare, elaborare, imparare, per distinguere, cogliere le sfumature. Diventati adulti non impariamo più niente, i nostri sensi si atrofizzano, lentamente. Soltanto la ragione e il profitto riescono a dirci qualcosa.  

Leggi di più

MARIA MONTESSORI E IL CONCETTO DI LIBERTA’

  Due libri, uno di Maria Montessori, l'altro a lei ispirato: Educare alla libertà e Libertà e amore (con un assaggio di lettura qui). Quello montessoriano non è solo un metodo educativo, è molto di più: è un modo di guardare il mondo e le creature che lo abitano con gentilezza e amore, nella consapevolezza che siamo tutti parte della stessa grande ragnatela... Riporto un brano tratto dal libro di Maria Montessori Educare alla libertà:

Leggi di più

BEBA RESTELLI E IL GIOCO DI ALFA E BETA

  Ho trovato in libreria un libro fantastico che ancora non ho letto: mi è bastato sfogliarlo per capirne i contenuti (anche perchè è ricchissimo di immagini!). Il libro di Beba Restelli, allieva di Bruno Munarisi intitola :Il gioco di Alfa e Beta, ed è il frutto di venticinque anni di esperienza e di scoperte dell'autrice. La scrittura è vista come fonte di piacere, non solo come strumento prezioso di cultura e di conoscenza del mondo: è bella da vedere, perfino quando incomprensibile. Bruno Munari giocava con la scrittura, come la intendeva il poeta tedesco Novalis per cui “giocare vuol dire fare esperimenti con il caso”. L’artista inventa una scrittura, anzi pensa a un popolo di cui non conosciamo l’esistenza, ma di cui ci è pervenuta la scrittura ed ecco le Scritture illeggibili di popoli sconosciuti.

Leggi di più

GLI SCARABOCCHI CI PARLANO DELL’INCONSCIO

  Scarabocchi, ancora scarabocchi... Quelli che facciamo mentre ascoltiamo qualcuno parlare o nella sala d'attesa del medico. Ma cosa significano? «Attraverso questi schizzi si sfogano le proprie emozioni e si rappresenta per immagini quello che avviene all'interno di ognuno», spiega Evi Crotti, psicopedagogista e autrice del libro I disegni dell'inconscio (Mondadori) . «Se la parola è posta sotto il controlle dell'educazione, lo scarabocchio possiede un potenziale di comunicazione non verbale. E migliora anche la concentrazione». Uno studio del Medical Research Council della Cambridge afferma che scarabocchiare a briglia sciolta mentre si ascolta qualcuno aiuta a ricordare i dettagli del discorso. 

Leggi di più