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IL PILOTA JACKIE STEWART: IL DISAGIO DELLA DISLESSIA

schumacher-must-win-2011-title-in-resounding-fashion-stewart-27159_1Nessuno potrà mai capire cosa significhi essere dislessici nel mondo della scuola. Nessuno potrà mai capire, dal di fuori, cosa si provi a sentirsi umiliati per tutta la propria infanzia e sentirsi ripetere giorno dopo giorno che non sarete mai capaci di avere successo in niente”. Jackie Stewart, vincitore per ventisette volte del Grand Prix, incoronato Sir dal Principe Carlo. Nel libro Proust e il Calamaro di Maryanne Wolf la studiosa racconta alcune vicende del pilota Jackie Stewart riguardo la sua dislessia e di come questa gli abbia condizionato la vita.

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IMPARARE A SINTETIZZARE LE PAROLE IN CLASSE

Vi avevo parlato di Maryanne Wolf e del suo interessantissimo libro: Proust e il Calamaro. Storia e Scienza del cervelo che legge. Un testo da assaporare, che va dal teorico al pratico. E' da qui che prendo un esempio di quello che in inglese chiamano "blending", quello che noi chiamiamo sintetizzazione fonemica,  quell'operazione che permette al bambino di passare a leggere dal singolo suono, alla parola in modo scorrevole. Il blending si sviluppa nel tempo con la pratica, soprattutto del leggere e del rileggere.

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LA DISLESSIA COME DIFFERENZA

Sto leggendo il libro Dislessia nei giovani adulti. Strumenti compensativi e strategie per il successo, pubblicato pochi mesi fa dalla Erickson. Il libro comprende una serie di contributi sul tema della dislessia in età adulta, tratti dal Convegno AID 2010 a Reggio Emilia. Essendo il primo libro italiano a trattare tale argomento ritengo che sia un punto di riferimento utile per tutti i professionisti che si occupano di dislessia (fatta eccezione per i docenti), basandosi soprattuto sulla clinica. Fra i tanti articoli c'è però una vera chicca, quello intitolato: Neurodiversità e dislessia: strategie di compensazione o approcci diversi? di Ross Cooper, dislessico, professore universitario, che sottolinea il proprio "orgoglio dislessico", ponendo il tema della neurodiversità e della dislessia non più come deficit, ma come differenza.

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