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AL DIPLOMA E ALLA LAUREA CON LA DISLESSIA

Finalmente un libro sulla dislessia che copre il periodo della scuola superiore e dell'università: Al diploma e alla laurea con la dislessia. Gli autori sono due docenti e una psicologa che si sono trovati a collaborare nell'Università di Modena e Reggio Emilia. La presentazione è stata scritta dal dottor Giacomo Stella e, come sempre, è diretta e schietta, dandoci una visione del punto di vista del ragazzo dislessico. Stella fa notare come la situazione alle scuole superiori cambi, "in virtù dei processi di compenso che si sviluppano attraverso la rieducazione e l'applicazione scolastica".

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BIBLIO AID: I LIBRI SCOLASTICI IN FORMATO DIGITALE

BiblioAid (Ass. It. Dislessia) è  un servizio che fornisce agli alunni dislessici e con disturbi specifici dell’apprendimento una copia digitale (in cd-rom) dei libri scolastici, leggibile con un programma di sintesi vocale. La Biblioteca Digitale  nasce nel settembre 2006, con lo scopo di aiutare i bambini e ragazzi dislessici (e con essi i genitori ed insegnanti) a raggiungere il successo scolastico, dalle elementari fino all'università.

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CIRCOLARE SUI DSA DEL PROVVEDITORATO DI REGGIO EMILIA: UN BUON ESEMPIO PER LE SCUOLE

Trovo che quello che ha scritto il Provveditorato agli studi di Reggio Emilia a marzo del 2009 sia davvero illuminante. Sono riflessioni pratiche e piene di buon senso nei confronti degli studenti con DSA. Consiglio di leggerlo e di farlo leggere... Ne riporto una parte, il resto potete leggerlo qui. Non è compito della scuola entrare nel dibattito sulla specifica natura dei DSA ma si deve prendere atto del fatto che si va stabilizzando un preciso consenso internazionale intorno alla convinzione che i DSA abbiano una base neurobiologica, sia pure non ancora completamente e definitivamente individuata (in ambito italiano vale ricordare il Documento conclusivo della Consensus Conference dalle diverse professionalità mediche e psicologiche in ordine ai DSA).

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UN LIBRO PER INSEGNARE L’INGLESE ANCHE AI DISLESSICI

  di Paola Alagia La dimensione ludica e la narrazione di storie, in gergo "storytelling", che siano favole o racconti, sono due approcci didattici insostituibili per l'insegnamento della lingua inglese a studenti con problemi di dislessia. Non senza, però, una buona predisposizione da parte dei maestri a stabilire un canale di comunicazione con i singoli interlocutori.  "Se la lingua è viva, e indubbiamente lo è, il suo primo scopo è quello della comunicazione, non importa se essa avviene soltanto o soprattutto nella forma orale. L'importante è attivare un canale che ci consenta di essere capiti da un interlocutore e di capirlo a nostra volta".  Proprio da questa premessa è scaturito il lavoro di Claudia e Rossana Gabrieli in "Dyslexia. What is it?", uno studio ad hoc sull'insegnamento della lingua inglese ad allievi dislessici.

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