Trovo che quello che ha scritto il Provveditorato agli studi di Reggio Emilia a marzo del 2009 sia davvero illuminante. Sono riflessioni pratiche e piene di buon senso nei confronti degli studenti con DSA.
Consiglio di leggerlo e di farlo leggere...
Ne riporto una parte, il resto potete leggerlo qui.
Non è compito della scuola entrare nel dibattito sulla specifica natura dei DSA ma si deve prendere atto del fatto che si va stabilizzando un preciso consenso internazionale intorno alla convinzione che i DSA abbiano una base neurobiologica, sia pure non ancora completamente e definitivamente individuata (in ambito italiano vale ricordare il Documento conclusivo della Consensus Conference dalle diverse professionalità mediche e psicologiche in ordine ai DSA).
Dall'interessantissimo blog La pappa dolce un post sulla matematica montessoriana. Ne ho estratto un brano...
Perché così tanti bambini provano antipatia per la matematica?
Perché la trovano noiosa come un raffreddore, con tutti i suoi simboli astratti.
di Paola Alagia
La dimensione ludica e la narrazione di storie, in gergo "storytelling", che siano favole o racconti, sono due approcci didattici insostituibili per l'insegnamento della lingua inglese a studenti con problemi di dislessia. Non senza, però, una buona predisposizione da parte dei maestri a stabilire un canale di comunicazione con i singoli interlocutori.
"Se la lingua è viva, e indubbiamente lo è, il suo primo scopo è quello della comunicazione, non importa se essa avviene soltanto o soprattutto nella forma orale. L'importante è attivare un canale che ci consenta di essere capiti da un interlocutore e di capirlo a nostra volta". Proprio da questa premessa è scaturito il lavoro di Claudia e Rossana Gabrieli in "Dyslexia. What is it?", uno studio ad hoc sull'insegnamento della lingua inglese ad allievi dislessici.
L'amica Facebook Maria Luisa Boninelli è Docente specializzata nelle attività di recupero e potenziamento cognitivo.
Nel suo blog Un momento sto pensando parla della sua esperienza come formatrice e applicatrice del Metodo Feuerstein.
I bambini dislessici possono aver bisogno dello psicologo: vediamo perchè. Lo spiega molto bene la dottoressa Federica Mazzoli.