La rete non finisce mai di stupirmi (positivamente, è chiaro!) o forse perchè le mie visite sono "obbligate" e seguono, un filo, non sempre lineare, ma pur sempre un collegamento che mi permette di fare scoperte sorprendenti!
Questa volta sono capitata nel blog di Paolo Beneventi, un animatore pedagogico, come si definisce lui stesso. Su Bambini oggi Paolo pubblica le sue esperienze, i suoi lavori e cose che dimostrano che ci sono persone come lui che nei bambini ci credono, credono nelle loro risorse, entrano nel loro mondo per parteciparvi senza disturbare...
Guardate voi stessi:
Brano tratto da L'educazione è pace di Antonio Vigilante.
Non si rifletterà mai abbastanza sul rapporto tra educazione e violenza. Non mi riferisco alla violenza più evidente, quella fisica, che pure è stata massicciamente presente nelle istituzioni educative, e non è affatto scomparsa dai contesti familiari. Non mi riferisco nemmeno alla violenza di concezioni educative oppressive e totalizzanti, quali quelle documentate (e denunciate) da Alice Miller. Mi riferisco alla violenza sempre in agguato nel pensare, nel tentare la prassi educativa, anche quando questo pensare, questo tentare sono mossi dalle migliori intenzioni.
Vorrei cominciare a parlare di cooperative learning. Quando si parla di Cooperative Learning ci si riferisce, prima ancora che a uno specifico metodo di insegnamento/apprendimento, a un vasto movimento educativo che, pur partendo da prospettive teoriche diverse, applica particolari tecniche di cooperazione nell'apprendimento in classe. Tutte le esperienze dimostrano che il rendimento scolastico degli studenti migliora, quando si attivano i gruppi di apprendimento cooperativo. E gli insegnanti possono aiutare gli studenti a sviluppare la capacità di risolvere i problemi e le capacità sociali di cui avranno bisogno per lavorare con gli altri in aree, quali le comunicazioni, la leadership, i processi decisionali.
In questi ultimi 15 anni, l'apprendimento cooperativo, noto come cooperative learning (www.kagancooplearn.com/), è diventato in molti paesi un importante approccio metodologico. Numerosi studi hanno dimostrato che con il cooperative learning gli studenti ottengono risultati scolastici più elevati, più alti livelli di autostima, maggiori competenze sociali, una più approfondita acquisizione di contenuti e abilità.
E ora riflettiamo...
Perchè nessun bambino debba più sentirsi dire: non ti impegni, sei pigro, sei un pasticcione o, peggio ancora, sei un asino!
Perchè nessun adolescente dislessico debba più sopportare l'umiliazione e la sofferenza di essere bocciato nonostante il suo impegno.
Perchè gli strumenti compensativi e dispensativi siano solo un modo per far riflettere gli insegnanti che…