"I genitori che parlano di numeri quando si rivolgono ai loro bimbi piccoli - anche se i bambini lì per lì non sembrano afferrare il significato - in realtà danno un notevole impulso a che imparino la matematica". Questo sembrano suggerire nuove ricerche condotte dall'università di Chicago.
La comunicazione infantile è fatta di parole, ma soprattutto di gesti. I gesti sono degli indici predittivi, ad esempio, di una buona evoluzione linguistica.
La Befana è appena passata e le amiche blogger con bambini hanno raccontato dei regali fatti ai loro cuccioli. Come sempre passo dalla casa di Claudia, dove ho trovato un'idea gioco che dovrebbe essere scontata, ma purtroppo con tutti i giocattoli super moderni non lo è: i teli da gioco.
I giocattoli non dovrebbero essere rigidamente strutturati, proprio per dare al bambino la possibilita di sviluppare la sua fantasia e creatività.
Sul sito La Pappa Dolce, dedicato alla didattica montessoriana, viene spiegato molto bene il significato e la funzione del giocattolo.
Molto carino il gioco delle Carte inventastorie, soprattuto perchè i bambini si possono allenare sul racconto, partendo dai loro stessi disegni, e perchè possono allenarsi su alcune parti del linguaggio.
Guardate il video realizzato da Claudia Porta. Qui trovate le regole del gioco e come realizzarlo.
L'inglese una lingua facile? Purtroppo non è così, soprattutto per i dislessici. Sono curiosa, quindi, di vedere se funziona questo nuovo metodo: si chiama Speak Now il corso di inglese a cura di John Peter Sloan in edicola dal 10 gennaio con l’Espresso.
Proprio ieri un amico mi chiedeva "Chi è un animatore?" Non è stato facile rispondergli e ho pensato, sinceramente, che siamo troppo legati al significato letterale di alcune parole. Continuando le mie visite ai blog di Paolo Beneventi ho trovato stamani la risposta, scritta da chi l'animatore lo è e lo fa: