I ricercatori dell’ Università del Kansas hanno scoperto che il numero e la qualità delle parole che un bambino sente nei primi anni della sua vita hanno un impatto molto significativo sui circuiti fondamentali del cervello umano. Lo sviluppo del vocabolario di un bambino è strettamente legato alle sue prime esperienze di linguaggio e alla sua capacità di pensare razionalmente, risolvere problemi e ragionare in astratto.
Il bilinguismo infantile è un tema molto dibattuto: serve o no? Aiuta il bambino a parlare 2 lingue o è di intralcio?
Nel sito Psicologia Transculturale il tema viene trattato in modo piuttosto completo e rispondendo a queste ed altre domande che attanagliano i genitori. Intanto la prima domanda da porsi è:
Conveniene o meno favorire il mantenimento o sviluppo della seconda lingua (principalmente quando la lingua madre non coincide con quella parlata dagli autoctoni)?
Chi crede che fare troppe carezze ad un neonato, o avere un contatto corporeo prolungato con lui possano "viziarlo" si sbagliano, e a dirlo è addirittura una ricerca scientifica! Il contatto fisico, infatti, non solo tranquillizza il neonato, ma potenzieranno anche il suo sviluppo cerebrale.
Quante volte di fronte ad un bambino balbuziente genitori e insegnanti dicono: prendi aria, parla più piano, o cose del genere? In buona fede si crede di poterlo aiutare, ma non è esattamente così.
Nel blog di Mammafelice si trovano, fra le atre cose, tante attività didattiche e creative. Come già segnalato nella pagina dei "link bambini e materiale dislessia", voglio aggiornarvi che Mammafelice ha pubblicato altre carte tematiche sulle sillabe, utilissime per lavorare con i bambini che hanno problemi di linguaggio o di apprendimento.
Non perdetevele!
Dopo l'uscita delle legge sulla dislessia del 8.10.2010 n. 170, ci si comincia a chiedere cosa cambierà, come e quando. Il convegno romano dell'otto dicembre è stato un momento importante per fare il punto della situazione.