Lo yoga a scuola? Sì, proprio così. In un articolo apparso stamane su La Repubblica si viene a conoscenza del fatto che, una volta alla settimana, in alcune scuole italiane, durante l'orario scolastico si tengono corsi di yoga.
Il protocollo che permette allo yoga di entrare in classe è stato firmato cinque anni fa dal Ministero dell'Istruzione con le principali associazioni italiane della disciplina orientale. A Barletta, in Puglia, è nata proprio allora una delle esperienze più solide d'Italia, ma anche a Reggio Emilia, negli asili e nelle scuole d'infanzia più premiati del paese, lo yoga viene praticato fin dai tre anni. Il protocollo prevede che lo yoga possa essere insegnato non solo ai piccoli, ma anche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Un sito incredibile in cui sono raccolti oltre 1500 di video tratti da Youtube selezionati per argomento (scienza, italiano, filosofia, storia e così via...), per essere di supporto alla didattica. Grazie al suo amministratore: Andrea de Capoa.
Ancora un breve brano tratto da Dicono che sono Asperger di P. Cornaglia Ferraris:
Oggi mi hanno detto che ho un disturbo che si chiama “Asperger”, o almeno credo che si scriva così. Io non sono proprio convinto di avere un disturbo e anzi credo che il disturbo ce l’abbiano gli altri, cioè loro, quelli che non si interessano di animali, oppure usano “giochi di parole”, che sarebbero frasi che non vogliono dire nulla, fatte apposta per confondermi…
Nell'articolo di David Vagni su L'Ottimista la metafora del ghepardo per parlare dei bambini ad "alto potenziale", in inglese Gifted, è affascinante e concreta. In particolare sono i bambini che sono anche "diversamente dotati" a pagare le peggiori conseguenze e a non veder riconosciuti i propri pregi.
Vi consiglio di leggere l'articolo per intero qui (di seguito ne riporto una parte):
Un gioco interattivo aiuta i bambini affetti da ASD a riconoscere volti ed emozioni Si chiama “FaceSay” ed è un nuovo gioco di abilità che sembra migliorare la capacità di apprendimento di molti bambini. In particolare, il gioco ideato da Symbionica, LLC, sembrerebbe essere d’aiuto per i piccoli affetti da disturbi dello spettro autistico (ASD) che riconoscerebbero meglio i volti, le emozioni e le espressioni facciali.
Tra i tanti luoghi comuni legati alla crescita dei bambini c'è quello che dovrebbero essere sempre tranquilli, sereni, non disturbare, dormire tutta la notte prima possibile, finire tutto quello che hanno nel piatto, stare fermi.
Quando i miei figli erano piccoli (e mica poi tanto!) mi sono sempre sentita molto in colpa e inadeguata perchè dormivano poco e nel lettone, perchè volevano stare in braccio, mangiavano con le mani... insomma, non erano il massimo di quello che uno pensi sia un bambino "tranquillo ed educato". Al contrario sono sempre stati molto autonomi, socievoli e con gusti ben precisi. Ma quando possiamo dire che un bambino è "viziato"?
A questa domanda risponde un libro della scrittrice Alessandra Bortolotti:
I bisogni dei bambini non sono vizi.