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I ROBOT PER I BAMBINI AUTISTICI

Non è una notizia recente, ma ho voluto riportarla perchè negli ultimi tempi c'è un crescendo di informazioni riguardanti il tema dell'autismo. Quello che si sta cercando, in questa nostra era tecnologica, sono quegli strumenti che possano fare da tramite tra la vita e il bambino autistico, cercando un modo per bypassare le sue difficoltà. Come vi avevo già detto qui, i robot possono essere un ottimo ausilio per l'apprendimento.

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SENZA DIVERSITA’ NON C’E’ CIVILTA’

Genio e follia, o solo accettare la coesistenza fra le due, è quello che ha portato la civiltà a crescere. E' un argomento che mi affascina da tempo, da quando ho intuito che la dislessia era una porta aperta per vedere il mondo in modo diverso, così come la sindrome di Asperger (una forma di autismo ad alto funzionamento). Perchè ogni modo diverso di vedere e comprendere le cose porta a migliorare la società, a fare un salto di qualità dell'intera civiltà in cui i soggetti vivono. In fondo tanti personaggi famosi ritenuti dislessici sembra abbiano avuto anche la Sindrome di Asperger (vedi Einstein, Darwin e Van Gogh ad esempio).

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RITORNA “COMIC CHAT” COME STRUMENTO PER I RAGAZZI CON BISOGNI SPECIALI

Microsoft Comic Chat, era un simpatico software in uso negli anni 90, in grado di trasformare la conversazione in una striscia di fumetti, associando ogni utente a un avatar a scelta fra gli otto a disposizione. Oggi, grazie ad un'idea dello scrittore e giornalista Gianluca Nicoletti, papà di un ragazzo autistico di 13 anni, questo software rivivrebbe in un nuovo progetto dal nome Vintage Comic Chat.

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NATO IN UN GIORNO AZZURRO: VIVERE CON LA SINDROME DI ASPERGER

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«I numeri, per me, sono come amici che incontro dappertutto. Ciascuno è unico e ha una precisa personalità. L'11 è espansivo e il 5 è rumoroso, mentre il 4 è timido e silenzioso: è il mio numero preferito, forse perché mi ricorda me stesso. Hanno una forma, un colore e si muovono. L'1 è di un bianco accecante, il 5 è un rombo di tuono, l'89 mi ricorda la neve che cade dal cielo. Alcuni sono belli e altri brutti ma ai miei occhi sono tutti speciali. Ovunque vada e qualunque cosa faccia i numeri non sono mai lontani dai miei pensieri ». Così Daniel Tammet, nel libro Nato in un giorno azzurro, descrive la sua sofisticata percezione dei caratteri matematici. La particolarità di Daniel è dovuta alla sindrome di Asperger, una forma di autismo che è stata resa famosa nel 1988 da Dustin Hoffman con il film Rain man, L'uomo della pioggia, vincitore di quattro Oscar. «Come il personaggio Raymond Babbit — spiega Tammet — anch'io ho un bisogno quasi ossessivo di ordine e di routine che si riflette in moltissimi dettagli quotidiani».

 

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