"I genitori che parlano di numeri quando si rivolgono ai loro bimbi piccoli - anche se i bambini lì per lì non sembrano afferrare il significato - in realtà danno un notevole impulso a che imparino la matematica". Questo sembrano suggerire nuove ricerche condotte dall'università di Chicago.
La comunicazione infantile è fatta di parole, ma soprattutto di gesti. I gesti sono degli indici predittivi, ad esempio, di una buona evoluzione linguistica.
Se dobbiamo credere a questa indagine, la scuola italiana non dà agli studenti gli strumenti adatti ad affrontare il mondo circostante e, quindi, anche il mondo del lavoro.
La rete non finisce mai di stupirmi (positivamente, è chiaro!) o forse perchè le mie visite sono "obbligate" e seguono, un filo, non sempre lineare, ma pur sempre un collegamento che mi permette di fare scoperte sorprendenti!
Questa volta sono capitata nel blog di Paolo Beneventi, un animatore pedagogico, come si definisce lui stesso. Su Bambini oggi Paolo pubblica le sue esperienze, i suoi lavori e cose che dimostrano che ci sono persone come lui che nei bambini ci credono, credono nelle loro risorse, entrano nel loro mondo per parteciparvi senza disturbare...
Guardate voi stessi:
Finalmente un libro sulla dislessia che copre il periodo della scuola superiore e dell'università: Al diploma e alla laurea con la dislessia.
Gli autori sono due docenti e una psicologa che si sono trovati a collaborare nell'Università di Modena e Reggio Emilia.
La presentazione è stata scritta dal dottor Giacomo Stella e, come sempre, è diretta e schietta, dandoci una visione del punto di vista del ragazzo dislessico.
Stella fa notare come la situazione alle scuole superiori cambi, "in virtù dei processi di compenso che si sviluppano attraverso la rieducazione e l'applicazione scolastica".